Sanità, c' è l'accordo Stato-Regioni

Crescono di oltre 8 miliardi di euro le risorse per la sanità nel triennio 2010-2012. È quanto prevede il nuovo accordo sul Patto della Salute, di durata triennale, siglato oggi tra Governo e Regioni a Palazzo Chigi. A spiegarlo, in una conferenza stampa in corso, è il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, che spiega come «per il 2010 sia stato riconosciuto un incremento di 2.866 mld di euro» delle risorse per il Fondo sanitario nazionale, «che passano a 2.439 mld per il 2011 e 3.042 per il 2012». Si tratta in tutto, calcolatrice alla mano, di un incremento di 8.437 mld di euro. Grazie all'accordo tra il governo Berlusconi e le Regioni, definito nell'incontro di oggi, potranno essere sbloccati circa 23 miliardi di euro dei Programmi attuativi regionali (PAR), finanziati con il Fas, a seguito della rimodulazione tra Regioni e ministero dello Sviluppo economico, per dare immediata risposta alla crisi economica. Ne ha dato notizia il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola, precisando che «gli interventi urgenti e prioritari programmati riguardano le infrastrutture, le reti energetiche e le opere di rapida realizzazione. Si tratta di progetti fondamentali per dare concreto sostegno alle attività produttive e alle imprese, per rilanciare l'occupazione, per rafforzare il sistema del credito e rendere più efficiente la sanità». «Le risorse dei fondi Fas», ha spiegato Scajola, «si aggiungono agli stanziamenti comunitari, pari a 60 miliardi di euro, che già stanno attivando rilevanti flussi di spesa. Mi auguro fortemente che l'impegno in corso, da parte delle amministrazioni titolari dei programmi comunitari, garantisca il rispetto degli obiettivi di spesa fissati entro il 31 dicembre prossimo». «L'approvazione dei piani attuativi regionali finanziati dal Fas, unitamente all'attivazione delle Zone franche urbane», ha concluso Scajola, «rappresenta un primo passo verso il conseguimento degli obiettivi che il Piano per il Sud si prefigge per lo sviluppo dell'area e, di conseguenza, dell'Italia intera».