Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

«Ora detassiamo le tredicesime»

default_image

  • a
  • a
  • a

«Viricordate? Io l'avevo chiesto quattro anni fa al momento del mio insediamento al vertice della Confcommercio. Quindi non può farmi che piacere sentire l'annuncio del presidente Berlusconi sulla riduzione progressiva dell'Irap. Ma io ora dico che occorre fare presto proprio per dare slancio alla ripresa». Carlo Sangalli, presidente della Confcommercio, ha il tono soddisfatto di chi sente musica per le sue orecchie. Ma è pronto anche a rilanciare. Berlusconi parla di operazione graduale e non indica i tempi; lei chiede di fare presto, come e quando? «Per dare un segnale che si fa sul serio e soprattutto affinchè l'intervento sia efficace andrebbe accompagnato da un'altra misura». Meno Irap e cos'altro? «Detassare le tredicesime. Il taglio dell'Irap e l'alleggerimento delle tredicesime dalle imposte, se fatti in contemporanea, avrebbero veramente l'effetto di stimolare la ripresa perchè contribuirebbero a creare un clima di fiducia e a stimolare i consumi. E dico di più. È una operazione combinata che va fatta nel periodo natalizio proprio per alleggerire le imprese dei costi e per incentivare i consumi». In che misura secondo Confcommercio, andrebbe ridotta l'Irap? «L'importante è cominciare a dare un segnale. Noi abbiamo chiesto più reddito alle imprese attraverso la detassazione dei premi di risultato e attraverso la detassazione degli incrementi salariali derivanti dalla contrattazione di secondo livello. Sono misure che vanno nella direzione di ridurre la pressione fiscale sui redditi da lavoro. Per inserire un altro elemento forte di fiducia ora bisognerebbe tagliare le imposte sulla tredicesima anche se in forma selettiva cioè per i redditi medio bassi. Questa misura potrebbe essere complementare alla riduzione progressiva dell'Irap. La crisi ha due componenti che sono la mancanza di fiducia e il crollo dei consumi». Il vostro centro studi è sempre stato molto cauto nelle previsioni che riguardano l'andamento della crisi. Non è un rischio per le casse dello Stato chiudere il rubinetto del gettito Irap? «Noi siamo consapevoli delle difficoltà della finanza pubblica. Tant'è che abbiamo sempre parlato di una riduzione graduale e anche il presidente Berlusconi è su questa linea. Quattro anni fa, al momento del mio insediamento al vertice della Confcommercio, ho lanciato l'idea di una no Irap area per le piccole e medie imprese con una riduzione forfettaria elevando la franchigia da circa 9.000 euro a 20.000 euro». Berlusconi ha annunciato anche l'estensione della Tremonti-ter e un sostegno stabile alle piccole imprese che investono nell'innovazione e nella ricerca. È sufficiente? «Sono tutti messaggi positivi perchè è importante sostenere l'innovazione. Se è vero che il peggio è passato è altrettanto vero che l'onda lunga della crisi morde ancora. Allora centrali diventano i tempi e la consistenza della ripresa e quindi le misure da mettere in campo per sostenere la ripresa devono essere adeguate. Tra queste è fondamentale sostenere l'innovazione specie per il settore dei servizi che genera più del 50% dei consumi» L'annuncio di Berlusconi nel messaggio letto dal sottosegretario Gianni letta, è stato fatto all'Assemblea della Cna, non siete un po' invidiosi? «E perchè mai? Con Cna, Confesercenti, Confartigianato e Casa, stiamo portando avanti un tavolo di coordinamento realizzato nel 2006 come protesta alla Finanziaria di Prodi, per avere una voce unica nel dialogo con il governo. E sta funzionando».

Dai blog