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Berlusconi e Putin: incontro a tutto campo

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Acolazione Iran, Afghanistan e altri scottanti temi di attualità internazionale. Nel pomeriggio, infine, una riflessione sulle riforme necessarie per uscire definitivamente dalla crisi. Sono questi i tanti argomenti toccati da Silvio Berlusconi a Vladimir Putin nel loro secondo giorno insieme nella dacia del premier russo sul lago Valdai. Un po' troppi per l'opposizione che si chiede se si possa ancora parlare di visita «privata» come sostenuto in questi giorni da palazzo Chigi e accusa il governo di scarsa trasparenza. Di buon mattino, il presidente del Consiglio e il premier russo, entrambi in giacca e cravatta e con a fianco i rispettivi interpreti, si sono sistemati davanti ad uno schermo al plasma dove, collegato in videoconfrerenza dalla Turchia, era inquadrato il primo ministro Recep Tayyip Erdogan. Al centro del colloquio due progetti (il gasdotto 'South Stream' e l'oleodotto 'Samsung-Ceyhan') che vedono coinvolte società italiane (Eni), russe e turche. Erdogan ha rassicurato i due leader che i progetti sono in fase avanzata e che si sta procedendo alle verifiche tecniche per garantire la sicurezza sia da un punto di vista ambientale che sismico. Berlusconi ha espresso soddisfazione, sottolineando che si tratta di opere che garantiscono «maggiore sicurezza negli approvvigionamenti per tutti». Nel frattempo in Italia, la pagina del gruppo «Uccidiamo Berlusconi» su Facebook, contenente le minacce al presidente del Consiglio Berlusconi, verrà chiusa e tutti gli «intervenuti» saranno denunciati. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni: «Non credo che in nessun Paese del mondo qualcuno possa scrivere su un sito "uccidiamo il premier". Abbiamo dato disposizione perchè questo sito venga chiuso e tutti coloro che sono intervenuti sul sito vengano denunciati alla magistratura».

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