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Afghanistan al ballottaggio Nullo oltre un milione di voti

Elezioni in Afghanistan

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Elezioni in Afghanistan: tutto da rifare. Il risultato è stato falsato dai numerosi brogli, oltre un milione di voti cancellati. Aumentano così le probabilità che si renda necessario il ballottaggio per le elezioni presidenziali afghane, dopo che l'organismo anti-frode dell'Onu ha presentato l'atteso rapporto sulle irregolarità nel voto che si è tenuto lo scorso agosto.   Il rapporto della Commissione reclami, che prova la veridicità delle accuse di brogli compiuti durante le elezioni dello scorso 20 agosto in Afghanistan, priva infatti il presidente uscente Hamid Karzai dei voti validi necessari, 50% più uno, per essere vincitore al primo turno.   Si dovrà organizzare un secondo turno di ballottaggio con il suo principale sfidante, l'ex ministro degli Esteri Abdullah Abdullah. Le elezioni dell'estate, segnate dalle denunce di frodi di vaste proporzioni, hanno alzato il livello di tensione tra il presidente Hamid Karzai e i governi occidentali, le cui truppe stanno combattendo in Afghanistan contro i talebani in una guerra che entra nel suo nono anno. Il prolungamento del processo elettorale rende più difficile per l'amministrazione Usa del presidente Barack Obama decidere se inviare altre migliaia di soldati nel paese, come gli chiedono i comandanti militari. L'organizzazione Usa per il monitoraggio delle elezioni «Democracy International» ha detto che il ritorno alle urne è inevitabile perché dalle indagini dell'Eec risulterebbe che Karzai non abbia la maggioranza assoluta. Secondo osservatori e diplomatici, l'annuncio della commissione, in origine atteso nel weekend, è stato posticipato perché le potenze occidentali volevano convincere Karzai ad accettare un nuovo secondo turno. Il presidente uscente ha criticato l'indagine sulle frodi, indicando velatamente ingerenze estere nella vicenda. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha chiesto nel corso di un atelefonata al presidente afghano Hamid Karzai di «rispettare il processo costituzionale», andando al ballottaggio con lo sfidante Abdullah Abdullah se necessario. L'Unione europea ha rivolto al presidente uscente dell'Afghanistan Hamid Karzai per invitarlo ad accettare «se necessario» un secondo turno elettorale. «L'Italia e la comunità internazionale desiderano un risultato credibile» che dia «al nuovo presidente legittimità formale ma anche sostanziale», ha dichiarato il ministro degli esteri Franco Frattini, sottolineando di non «anticipare nessun giudizio» ma di seguire gli «sviluppi della verifica dei risultati elettorali». La Nato, che in Afghanistan guida la missione Isaf, insiste sulla forte necessità per la comunità internazionale di potere confrontarsi a Kabul con «un governo credibile, accettato dagli afghani». L'Alleanza Atlantica non è in grado di prendere decisioni sul numero di soldati in più da inviare in Afghanistan finché non si sarà chiarita la situazione politica del paese. Lo ha detto il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, in un incontro con i giornalisti a Bruxelles. A Bratislava, alla ministeriale difesa Nato di giovedì e venerdì prossimi, «non ci sarà alcuna decisione rispetto al numero dei soldati - ha detto Rasmussem - Dobbiamo prima avere un chiarimento sulla situazione politica che spero possa esserci in tempi rapidi». La Nato è in attesa dei risultati elettorali «finali ed ufficiali» da parte delle autorità afghane che potrebbero obbligare ad un secondo turno delle votazioni. In proposito, Rasmussen si è limitato a sottolineare che «la comunità internazionale ha fortemente bisogno di avere a Kabul un governo credibile con il quale confrontarsi».

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