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Il Cav non molla: "Andiamo avanti"

Il premier Silvio Berlusconi

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L'imperativo è: andare avanti. Senza dubbi, senza ripensamenti. Avanti con quello che ormai per Berlusconi è l'obiettivo principale: le riforme. Come? Coinvolgendo il Parlamento. Ecco perché il premier si è messo a lavoro sulla road map dei prossimi passaggi parlamentari, spronando i suoi a «concentrarsi solo sulle cose da fare per il Paese». Qualcosa è già stata messa nero su bianco, qualche data inserita in agenda, alcune ipotesi già abbozzate. Come per esempio, facendo fede tra l'altro a quanto previsto dallo statuto del Pdl, quella di fare una sorta di grande assemblea con tutti i parlamentari del Pdl, per fare proprio il punto sulle riforme. Deputati e senatori insieme a confronto su uno dei punti cardine del programma del Popolo della libertà. Se n'è parlato ieri in una lunga colazione che Berlusconi ha convocato a Palazzo Grazioli con i tre coordinatori nazionali, i capigruppo, e il ministro Claudio Scajola. Un pranzo di lavoro duranto circa un'ora e mezza, in cui si è discusso di tutte le riforme sul tavolo e, come spiega Gaetano Quagliariello, «si è abbozzato un calendario dei prossimi passaggi parlamentari, un calendario sulle riforme» da sottoporre poi all'ufficio di presidenza di Novembre. Sulla presenza di Scajola al pranzo nei Palazzi della politica sono scattati subito mille interrogativi. Come mai Berlusconi ha invitato anche lui in una riunione che riguardava per lo più il partito? Cambi dei vertici in vista? Nulla di tutto questo, come lo stesso Cavaliere spiega ai partecipanti al pranzo. Dopo aver salutato e fatto gli onori di casa Berlusconi introduce «il vecchio amico Claudio» come una fonte importante di esperienza, di partito e di regionali (fu proprio Scajola l'artefice della "Nave azzurra", la campagna elettorale sulla crociera per le regionali del 2000). Ecco perché l'invito al ministro dello Sviluppo economico, ecco perché convocare di sabato tutto lo stato maggiore Pdl a confronto, mettendo nero su bianco il planning di lavoro. Il premier avrebbe introdotto l'argomento riforme riallacciandosi a quanto aveva detto sia nell'incontro con Umberto Bossi che con il presidente della Camera Gianfranco Fini nei giorni scorsi. La materia è il ragionamento del Cavaliere, va suddivisa in argomenti. Tre riforme spacchettate, «tre proposte di legge costituzionali - spiega Bocchino - che partono contemporaneamente ma sono diverse tra loro». C'è la riforma presidenziale, il federalismo e la riforma della giustizia. E qui l'imperativo: andare avanti senza perdere tempo. Entro novembre infatti le proposte dovranno essere sul tavolo dell'ufficio di presidenza del Pdl e lì si deciderà dove far partire le proposte di legge tenendo anche conto dei calendari dei lavori di Montecitorio e del Senato. Questo perchè, avrebbe sottolineato il Cavaliere, ogni decisione va concordata confrontandosi all'interno del Popolo della Libertà. Ai capigruppo spetterà il compito di sondare anche l'opposizione per valutare la possibilità di avviare un percorso condiviso. L'idea è quella di coinvolgere più forze politiche possibile senza però perdere di vista l'obiettivo: andremo avanti anche con i numeri della maggioranza, avrebbe sottolineato il presidente del Consiglio, e poi consultare i nostri elettori. Altra decisione importante: sulle riforme si ripeteranno queste riunioni ogni settimana. Prossimo appuntamento già fissato per la prossima.

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