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"La sinistra con lei è entrata nei salotti»

Il fotografo Umberto Pizzi

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«Si arrabbiava ogni volta che mi vedeva appostato sulla scalinata davanti al portone della sua casa in attesa di fotografare gli ospiti illustri. Ma sapeva che io facevo il mio mestiere e quando mi incontrava in altre occasioni era sempre gentile e sorridente». Umberto Pizzi, noto fotografo della vita romana, si lascia andare ai ricordi. Da quanto tempo la conosceva? «Da oltre trent'anni. Ho ancora davanti l'immagine di lei da giovane, una bellezza abbagliante, quando saliva la scalinata di Trinità dei Monti per andare all'Hassler. Diventò conosciuta al grande pubblico con la diffusione di Internet e l'avvio di Dagospia».  Chi erano i suoi ospiti? «Dal suo salotto sono passati tutti, anche i leghisti e i big della sinistra. Anzi si può dire che la sinistra salottiera ha fatto il suo debutto proprio a casa Angiolillo. Alla sua tavola si è seduto anche Bossi, di solito restio a cose del genere». Quali erano i suoi ospiti più assidui? «Gianni Letta, Bruno Vespa, Consolo, Francesco Caltagirone Bellavista e le sue amiche Sandra Carraro e Giustina Destro. Al suo tavolo voleva sempre accanto da una parte Letta e dall'altra l'ospite d'onore. Nelle sue cene si prendevano le grandi decisioni della politica e degli affari. Quando era il momento delle nomine alla Rai, era tutto un via vai di politici e direttori». Ricorda qualche aneddoto? «Una volta le ho fatto uno scherzo. Ho fatto finta di mettere un banchetto davanti al suo portone per vendere il mio libro Cafonal che conteneva molte sue foto. A ogni ospite che entrava regalavo una copia, sicchè lei vide che tutti a tavola avevano il libro. Capì subito lo scherzo e mi mandò una bottiglia di champagne. Ricordo un altro episodio simpatico. Ero a Montecarlo dove lei passava l'estate. Per caso la vedo davanti a una slot machine intenta a giocare. Sono stato tentato di fotografarla ma non l'ho fatto». È finita l'epoca dei salotti? «Di sicuro con lei si è esaurita una stagione della vita romana. Non credo che ci possa essere qualcuno in grado di prendere il suo posto. Ci sono i salotti di Bruno Vespa e di Melania Rizzoli ma non sono paragonabili a quello della Angiolillo». Come si svolgevano le cene? «L'appuntamento era per le 22 e si continuava fino alla mezzanotte. A tavola riuniva trentasei ospiti distribuiti in tre tavoli. L'atmosfera era molto gradevole e tutti ne uscivano soddisfatti».

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