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Brambilla: "Una campagna per rilanciare la nostra immagine"

Michela Brambilla, ministro del turismo

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«Berlusconi ha fatto bene, benissimo a dire che stanno rovinando la nostra immagine all'estero. Quello che sta facendo la sinistra da un po' di mesi sui giornali stranieri è devastante per il nostro Paese». Michela Brambilla ha appena saputo quello che il premier ha detto alla festa del Pdl a Benevento, accusando l'opposizione di «sputtanare» l'Italia. E da ministro del turismo condivide in pieno quelle parole. E siccome, da imprenditrice, è abituata a passare dalle parole ai fatti ha già messo al lavoro un pool di esperti che dovranno curare la nostra comunicazione all'estero. «Fa parte dell'unità di crisi per il rilancio dell'immagine dell'Italia nel mondo — spiega — L'avevamo istituita per l'emergenza a Napoli, non avrei mai pensato di utilizzarla per un caso come questo».   Di che cosa si tratta, sarà una specie di pubblicità di quello che fa il governo? «No, sarà una comunicazione basata su fatti, notizie. Che darà conto di tutte le cose belle che succedono da noi, delle manifestazioni artistiche e culturali, di tutte le nostre eccellenze dell'Italia che lavora. E sarà diversa a seconda dei Paesi a cui ci rivolgiamo perché ognuno ha le sue specificità di interesse. Siamo pronti per partire a fine mese, invieremo queste notizie "vere" a tutti i mezzi di comunicazione, i direttori di tv e giornali le riceveranno direttamente sul loro tavolo».   A chi vi rivolgerete per primi? «Ai Paesi europei, specialmente quelli anglosassoni, il grosso del lavoro va fatto lì. Noi oggi stiamo esportando gli insulti al premier della sinistra invece del made in Italy. Questo è inaccettabile. E non lo dico solo da ministro del turismo che ha anche la delega della valorizzazione e promozione dell'immagine dell'Italia e del made in Italy nel mondo, lo dico anche e soprattutto da italiana che ama il proprio paese». Che commenti ha avuto andando all'estero su questa situazione? «Sono mesi che sono sommersa di mail di nostri corrispondenti, di uffici di aziende italiane che non si spiegano come sia possibile che vi sia qualcuno che, in nome dei propri interessi di fazione e di partito, cerchi di distruggere la nostra immagine nel mondo. Ma come, il nostro è un Paese pieno di eccellenze, di bellezze e invece c'è una parte politica che lo vorrebbe vedere a pezzi? Durante il G8 sono addirittura arrivati a comprare pagine intere sui giornali stranieri per dire che l'Italia è a rischio, che non c'è più democrazia. Pure farneticazioni. Che però ci danneggiano. L'immagine dell'Italia condiziona turismo e made in Italy. E colpirla vuole dire arrecare gravi danni all'economia, alle imprese e alle famiglie dei lavoratori». Le nostre imprese hanno subito contraccolpi? «L'immagine dell'Italia all'estero è forte, siamo un "faro" nel mondo. Ma i nostri imprenditori che lavorano fuori sono preoccupati. C'è stato un crollo delle importazioni a causa della crisi mondiale e ora che ci stiamo riprendendo è fondamentale lavorare tutti insieme nella stessa direzione. Invece c'è chi si diverte a denigrare il premier e il Paese, esportiamo insulti». E il turismo come ha reagito? «Per il momento ha tenuto, proprio grazie al fatto che, a dispetto dei catastrofisti, noi siamo un punto di riferimento nel mondo. L'organizzazione mondiale del turismo aveva dato un calo del 6% degli arrivi in tutto il mondo. Noi ci siamo fermati al 2%. Però ora basta. È una situazione che non possiamo più tollerare».  

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