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Marcegaglia in campo: "Il governo vada avanti"

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Emma Marcegaglia

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Il mondo dell'industria non vuole la spallata. Non solo. Non ci sta a vedere il progressivo logoramento delle istituzioni e le manovre di delegittimazione ai danni del governo. Così ieri il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, partecipando al convegno promosso a Salerno dalla Fondazione Farefuturo, è stata esplicita: «Il governo deve proseguire nella sua azione e portare avanti una strategia contro la crisi economica».   E poi, «non bisogna delegittimare le istituzioni, però dall'altra parte non va neanche bene chi vuole approfittare dell'esito del Lodo Alfano per delegittimare il governo». Parole che sono qualcosa di più della cortesia di rito per essere ospite di un'iniziativa promossa da una Fondazione vicina al Pdl e in particolare al presidente della Camera Gianfranco Fini. Il fatto è che dal giorno del pronunciamento della Corte Costituzionale sul lodo Alfano, è stato tutto un tam tam sul possibile coinvolgimento dei cosiddetti poteri forti, dall'industria alla finanza, in tandem con certi ambienti della magistratura nell'azione di delegittimazione del governo. La Marcegaglia ha colto al volo l'occasione di Salerno per sgombrare il campo da qualsiasi sospetto di essere tra coloro che vogliono un cambio della guardia a Palazzo Chigi e ha ribadito la fiducia della Confindustria al governo. E se è vero che tra gli imprenditori e Berlusconi non sono state tutte rose e fiori e che la Marcegaglia più volte si è lamentata per la mancanza di un'azione incisiva a favore delle imprese, è anche vero che è consapevole della delicatezza del momento. La stagione del rinnovo dei contratti è entrata nel vivo. La Fiom si è già messa di trasverso e la prospettiva è quella di accordi separati. Ci sono deboli segnali di ripresa ma, dice la Marcegaglia, «il percorso è ancora lungo e bisogna recuperare il 10,8% della produzione». Inoltre i dati occupazionali continuano a essere da brivido. E poi c'è la Fiat che ha chiesto il rinnovo degli incentivi. Stando così le cose, dubbi e sospetti, non farebbero che complicare il quadro. Per questo la Marcegaglia ha insistito che «è il momento della serietà, della responsabilità» e che occorre da parte di tutti «una grande concentrazione per uscire dalla crisi». Il che significa «un governo solido e che vada avanti concentrandosi sulle cose da fare». E meno che mai c'è «bisogno di nuove elezioni». Anche perchè «il governo cambia se sono i cittadini a deciderlo con il voto». Insomma abbassare i toni con un monito anche al governo «affinchè non faccia rimbalzi rispetto alle polemiche, non le amplifichi ma si concentri sui problemi veri e concreti del paese». Condizione «essenziale per affrontare temi come quello della crisi è una collaborazione armonica ed efficace tra tutti i poteri dello Stato». «Il confronto può essere ruvido - dice la Marcegaglia - ma guai a travalicare i limiti, a scassare le istituzioni. Nel rispettare il presidente Napolitano, noi rispettiamo gli italiani. Delegittimare un'istituzione da parte di altra istituzione non ne aumenta certo il peso, rendiamo solo impotente la Repubblica e il Paese, e quando ciò succede prendono il sopravvento forze illegittime». Poi la richiesta al governo a «mettere all'ordine del giorno il taglio delle tasse sulle imprese e sui lavoratori dipendenti». Quanto alla Banca del Mezzogiorno, «la guardiamo con attenzione purchè non sia un carrozzone pubblico».

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