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I sindacati solidali «Le toghe sbagliano»

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Unasentenza che ha sorpreso tutti, a cominciare dai sindacati che avevano approvato e sottoscritto la decisione del Ministero dell'Istruzione di inserire in coda (e non a pettine) nelle graduatorie provinciali i precari che ne avevano fatto richiesta. «È una questione delicata - dice Marco Paolo Nigi, segretario generale Snals-Confsal - anche perchè la sentenza del Tar arriva a scuola già iniziata e molte nomine annuali sono state fatte. Il 14 ottobre, poi, è il termine ultimo per i docenti e personale Ata supplenti che quest'anno non hanno avuto l'incarico di presentare la domanda per ottenere la nomina giuridica che consente loro di percepire l'indennità di disoccupazione in maniera più tempestiva e con cadenza mensile. Insomma la sentenza getta nel caos l'intero settore». Il problema è ora sapere se la sentenza del Tar cambia la posizione del sindacato. «Assolutamente no. Eravamo e restiamo contrari all'inserimento nelle graduatorie "a pettine" - risponde Nigi - Anche perchè non sarebbe giusto nei confronti dei precari che sono già in graduatoria in quella provincia e che, magari, non hanno fatto domanda in altri luoghi». Questa dei precari, è una questione abbastanza oscura per i non addetti ai lavori. Forse sarebbe più utile fare un esempio pratico. «Va bene. Facciamo finta che io sia un precario x della provincia y che vuole (è nel suo diritto) fare domanda d'inserimento in graduatoria in altre tre provincie. Comunico le mie scelte e il Ministero ne prende atto. In tutti e tre i casi vengo iscritto, però, "in fondo" cioè dietro l'ultimo degli iscritti di quella graduatoria anche se ho più anzianità di servizio e nella mia graduatoria sono più in alto. Avrò più chances di trovare una supplenza (o un lavoro fisso) senza però danneggiare altri colleghi. L'inserimento in graduatoria "a pettine" invece, mi consentirebbe di essere inserito con lo stesso punteggio che ho nella graduatoria di casa mia» spiega Nigi. E che giustificherebbe un trasferimento. «Il criterio "a pettine" andrebbe bene se io avessi chiesto il trasferimento da una provincia all'altra che prevede, appunto, la cancellazione dalla graduatoria precedente. Ma il ministero non consente il trasferimento da una graduatoria all'altra, garantendo e limitando, invece, la possibilità di inserimento "in coda" in altre 3 province. I sindacati ritengono che questo sia equo perchè vengono garantite le legittime aspettative di coloro che hanno da tempo scelto una provincia e non devono essere scavalcati dai nuovi inseriti». Va precisato che si sta sempre parlando di precari di lungo corso, cioè persone che chiudono il rapporto di lavoro il 30 giugno e lo riaprono (se lo riaprono) il 1 settembre quasi sempre in altri istituti (se non città). Una situazione lavorativa che si può potrarre per anni (se non decenni). Non sembra, quasi, una guerra tra poveri? «Purtroppo sì. Però il meccanismo delle tre province aumenta la possibilità di ottenere assunzioni a tempo indeterminato (o determinato). E questo si verifica soprattutto in quelle province in cui le graduatorie risultano meno affollate». Un ultimo pensiero va al Ministero dell'Istruzione e alle sue contromosse: «Aggirerà l'ostacolo della sentenza del Tar con un emendamento al decreto salva-precari. E anche noi restiamo dell'opinione che deve essere mantenuto l'inserimento a coda».

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