Mills: il processo dimostrerà l'estraneità del Cavaliere
Otutti e due colpevoli o innocenti, vista la natura del capo d'accusa per corruzione». Alla vigilia dell'inizio del suo processo d'appello a Milano per corruzione in atti giudiziari, David Mills spera di «riuscire a spiegare meglio» la sua posizione, ora che con la bocciatura del Lodo Alfano riprenderà il procedimento anche per Berlusconi. «Io so come un fatto matematico - dice l'avvocato inglese - che Berlusconi non c'entra in questa cosa, e non capisco come è possibile che possa essere condannato. Sono sempre stato fiducioso nel sistema legale italiano». Processo politico? «Il verdetto di primo grado era composto da moltissimi difetti. Io però non sono capace di giudicare queste cose. Sono inglese e ho sempre avuto fiducia che prima o poi verrò assolto». Tra le prove a suo carico, la Procura di Milano annovera anche una lettera in cui Mills parla di un dono «ricevuto da Mister B. per toglierlo da un mare di guai. Quella lettera non contiene nessuna ammissione che ho ricevuto soldi, ne' che abbia dato falso testimonianza. La lettera - aggiunge Mills - non era mirata a fare una descrizione dei fatti, ma ad altro». Quali erano i «tricky corners», di cui scrive sempre nella lettera? «Nella memoria depositata in primo grado, ho dato la spiegazione completa. Senza il Lodo, si dimostrerà che il premier non c'entra».