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"Berlusconi corresponsabile nella corruzione"

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Lo scrive il giudice Raimondo Mesiano nelle 140 pagine di motivazioni con cui condanna la holding della famiglia Berlusconi al pagamento di 750 milioni di euro a favore della Cir di Carlo De Benedetti. «È da ritenere — scrive il giudice — "incidenter tantum" e ai soli fini civilistici del presente giudizio, che Silvio Berlusconi sia corresponsabile della vicenda corruttiva per cui si procede». La «corresponsabilità» di Silvio Berlusconi, scrive ancora il giudice Mesiano, comporta «come logica conseguenza» la «responsabilità della stessa Fininvest», questo «per il principio della responsabilità civile delle società di capitali per il fatto illecito del loro legale rappresentante o amministratore, commesso nell'attività gestoria della società medesima». Immediato il commento di Romano Vaccarella, legale della Fininvest: «Lo sconcerto espresso sabato da Fininvest e dai sui difensori si è oggi trasformato, lette le motivazioni, in autentica incredulità». «La sentenza — aggiunge — emessa a molti mesi di distanza dalla scadenza del termine legale (che è di trenta giorni), si fonda infatti su argomentazioni totalmente erronee. Quando non semplicemente recepisce tesi di Cir». «Incredibilmente poi — spiega ancora — la sentenza riesuma un principio che, un tempo emerso in altra sede penale, è stato abbandonato persino in quella sede: quello per cui Silvio Berlusconi, in quanto al vertice di Fininvest, non poteva non sapere». «Comunque — ha concluso Romano Vaccarella — verrà presentato appello il più rapidamente possibile». Il ricorso in appello con contestuale richiesta di sospensiva sarà effettuato «nei prossimi giorni, dal momento che abbiamo ricevuto le motivazioni della sentenza solo oggi» e ha aggiunto di attendersi «presto, nell'arco di qualche giorno» una decisione.

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