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Scontro sul lodo Mondadori

Silvio Berlusconi

Il premier: "Enormità giuridica"

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Silvio Berlusconi è "corresponsabile della vicenda corruttiva" alla base della sentenza con cui la Mondadori fu assegnata a Fininvest. Lo scrive il giudice Raimondo Mesiano nelle 140 pagine di motivazioni con cui condanna la holding della famiglia Berlusconi al pagamento di 750 milioni di euro a favore della Cir di Carlo De Benedetti. "È da ritenere - scrive il giudice -, 'incidenter tantum' e ai soli fini civilistici del presente giudizio, che Silvio Berlusconi sia corresponsabile della vicenda corruttiva per cui si procede". "Il lodo arbitrale era congruamente motivato nelle sue valutazioni ed equilibrato nelle conclusioni". E' uno dei passaggi in cui il giudice spiega perchè Fininvest deve risarcire la Cir di De Benedetti. Mesiano ripercorre la storia di quella sentenza della corte d'Appello di Roma, giudice relatore Vittorio Metta, poi condannato per corruzione, che aveva annnullato il lodo.  "Ha ragione Cir quando ritiene non si possa negare che un lodo arbitrale reso da 3 insigni maestri del diretto avesse più che concrete possibilità di essere confermato nel giudizio di impugnazione davanti alla corte d'Appello", aggiunge il giudice. Secondo il Tribunale di Milano oltre ai 750 milioni dei danni patrimoniali la Fininvest dovrà versare alla Cir anche un'altra somma di denaro relativa ai danni non patrimoniali che però saranno quantificati in un altro giudizio da un diverso giudice. Il danno non patrimoniale secondo il giudice Raimondo Meisano sussiste sotto due profili: come lesione del diritto costituzionalmente garantito ad un giudizio reso da un giudice non imparziale; come lesione della propria integrità e della propria onorabilità e reputazione di persona giuridica. "Della sconfitta giudiziaria - ricorda il giudice - diedero notizia i giornali e ciò si risolse certamente in un colpo alla reputazione e all'immagine della Cir quale compagine societaria che aveva cercato di creare la 'grande Mondadori".

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