«Meno fiere, più attenzione al territorio»
Loha detto il responsabile della Protezione civile nazionale, Guido Bertolaso, nel corso di una conferenza stampa in Prefettura, a Messina. Secondo Bertolaso la somma che serve per la messa in sicurezza delle aree a rischio del Paese ammonta a circa 25 miliardi di euro. «Serve un piano complessivo - ha aggiunto il capo della Protezione civile - che parta dalle zone a maggiore rischio. Sistemare un'area e lasciare quella attigua nelle vecchie condizioni, non salva naturalmente dai rischi di disastri. C'è stata poca attenzione nel trattare il territorio. Ai sindaci e agli amministratori dico: meno fiere e propaganda e più fondi per la sicurezza». «Stiamo lavorando con la Regione, con il Prefetto e con il sindaco di Messima, alla nomina di un commissario che dovrà fronteggiare la situazione una volta superata l'emergenza». Lo ha detto, nel corso di una conferenza stampa in Prefettura a Messina, il responsabile della Protezione civile nazionale, Guido Bertolaso, secondo cui «ci saranno stanziamenti di fondi sia da parte della Regione che del Governo nazionale». Intanto Bertolaso ha comunicato che sono 1.100, facenti parte di più corpi, gli uomini impegnati nei soccorsi coordinati dalla Protezione civile nelle zone del disastro di Messina. Il capo della Protezione civile ha spiegato che pian piano ci sarà un passaggio di competenze dal dipartimento nazionale alle strutture locali. Centocinquanta sono i mezzi dei vigili del fuoco, 35 quelli dell'esercito, 20 quelli dei volontari. A questi vanno aggiunti i mezzi delle imprese private. Al Centro operativo aereo della frazione di Santa Margherita, inoltre, ci sono una quindicina di elicotteri dei vigili del fuoco, marina militare e Corpo forestale. «La situazione è ancora difficile, complessa ma sotto controllo, gestita bene dalla Protezione civile», ha detto Bertolaso raccontato come sia avvenuta l'evacuazione di 500 persone a Giampileri: «Ci sono stati momenti complicati perchè c'erano famiglie numerose, bambini e disabili. Persone che hanno saputo sopportare serenamente le ore di attesa insieme a me dentro la scuola».