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Caro Silvio, manda a casa i fannulloni

Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi

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Ieri, a Monte Citorio, è successo un po' di tutto. L'Italia dei Valori, nella cui pattuglia ci sono persone perbene, come Misiti, Pisicchio, Palomba ed alcuni altri, ha superato la soglia della volgarità, trasformando l'aula assordata dalle sguaiataggini e ingrigita dall'ignoranza, in un accampamento, se non di manipoli, certo di bulli e di vastasi. La Camera - lo dico soprattutto a Di Pietro ed a certuni brigatisti rozzi dell'Idv - non può e non deve degradare ad angiporto, mai e poi mai; non per mero bon ton istituzionale, bensì perché è il luogo sacro e garante della legalità, della cornice liberaldemocratica e delle libertà. C'è stata sì la giusta e propizia, per la ripresa dell'azienda Italia, approvazione dello scudo fiscale, ma il filo conduttore della giornata è stato, purtroppo, marcato dalla vergogna. Mi riferisco al mio stesso gruppo che, ieri, m'ha costretto ad abbassare gli occhi a terra. Alla prima votazione, noi, la maggioranza, siamo andati sotto per la semplice ragione che dei 269 appartenenti al Pdl solo 174 erano presenti: 44 dispersi in missione, 51 assenti tout court, dei quali solo cinque-sei ampiamente giustificati, per malattia o per dovuta partecipazione a funerali. Della Lega Nord, un po' meno presenzialista del solito, ne mancavano 13 su 60. Fatto è che era venerdì, giorno nel quale, di norma, non c'è Aula. Altre votazioni sono state, poi, superate grazie ad una parità (245 a 245), quindi, due voti, tre voti, cosicché è dovuto partire l'S.O.S. disperato verso ministri, viceministri e sottogretari, richiamati in Aula per far numero. E saremmo, però, andati sotto lo stesso e in continuazione, se le opposizioni non ci avessero graziato, almeno sino ad un certo punto, mostrando anch'esse i loro osceni buchi: 10 in meno dell'Udc, 43 del Pd, 2 dell'Idv. Brunetta insegue le uste dei furbetti e giustamente, quando li bracca, sanziona fannulloni ed assenteisti; ebbene, è ora che si dedichi anche ai parlamentari vacanzieri del Pdl, non essendo giusto, ad esempio, che l'onorevole Consolo, aereo prenotato e pagato per un delicato impegno a Londra, abbia comunque garantito la sua presenza a Monte Citorio, perché prima di tutto viene il popolo sovrano. Fatto è che, ieri, essendo venerdì, quanti coltivano, senza rinunciare a nulla, doppi, tripli e quadrupli incarichi, hanno ben altro da fare che lavorare alla Camera. Avrei una gran voglia di pubblicare nomi degli assenti ingiustificati, tuttavia, non chiamandomi Tobia evito di fare la spia. Certo, lavorare stanca e, allora, il presidente Berlusconi dovrebbe finalmente intimare le dimissioni dalla Camera e dal Senato - lo promise, ma non l'ha fatto - a chi fa anche il ministro, il viceministro, il sottosegretario, il presidente di Provincia, il sindaco, il vicesindaco, l'assessore, e quant'altre postazioni, professioni, affari distraenti dal lavoro parlamentare. Potrebbe, inoltre, allertare Cicchitto e Bocchino, responsabili del gruppo Pdl alla Camera, affinché comincino a punire o, almeno, a non premiare gli scioperanti di casa nostra.   Caro Silvio, se non intervieni su codesta nostra vergogna ricorrente, su quanti, cioè, fecero di tutto per farsi candidare, senza poi onorare l'impegno assunto con te e con gli elettori, il rischio non è soltanto di andare sotto, pur avendo una maggioranza bulgara, quanto l'immagine negativa che il Pdl continuerà ad offrire di sé agli italiani. L'imperativo kantiano, caro Silvio, è, in primo luogo, apparire ed essere affidabili e credibili, degni, dunque, della tua esemplare politica del fare.  

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