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«Abbiamo dimenticato come si vive tra quattro mura»

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.E' la più piccola dei quattro figli di Marco e Carla. Loro il discorso di Berlusconi lo hanno seguito dal balcone del loro nuovo appartamento a Bazzano. Ai bambini poco importa di quello che si dice fuori. I due più grandi aprono tutti gli scatoloni alla scoperta del contenuto. Il contenuto del frigorifero durerà ben poco. «Siamo sei in famiglia, abitavamo nel quartiere San Francesco - racconta Carla, insegnante - dal 6 aprile in una tenda del campo di Acquasanta, (fino al giorno prima un campo da rugby), poi la notizia della consegna della casa, la firma del contratto. Abbiamo passato le ultime due notti nella caserma della finanza Coppito: nostra figlia più piccola ha avuto paura, non ha dormito, non era più abituata a una casa. Speriamo che qui ricominci ad avere sonni tranquilli». Marco e Carla sono una famiglia numerosa, una delle tante che ha avuto assegnata una casa. «È bella ampia, non manca veramente nulla - dice con soddisfazione Marco, attualmente in cerca di un lavoro - siamo qui, ricomincia una nuova vita, i bambini cercano gli amici che si erano fatti in tendopoli». In loro la convinzione che tra due anni saranno fuori, tornati alla loro vecchia abitazione nel quartiere San Francesco. Speranzosi, sicuramente ottimisti. Ci portano in giro per casa, una sorta di visita guidata. Quattro camere, una sicuramente molto piccola. Ma per loro è un tesoro. «I due figli che frequentano la scuola media hanno già ricominciato - raccontano ancora - il più grande che va al ginnasio e la più piccola alla scuola dell'infanzia, inizieranno il 5 ottobre. Speriamo che adesso ci siano mezzi pubblici per collegarci con la città». Una giornata da segnare sul calendario, dopo il 6 aprile. Una giornata che segna un nuovo inizio.

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