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Vittoria risicata del centrosinistra: governo con l'opposizione

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Neisuoi prima quattro anni al potere, rileva la stampa di Lisbona, il leader socialista ha governato con «arroganza» lasciando poco spazio al dialogo con l'opposizione. E ora deve fare marcia indietro e, titolava ieri in prima pagina Jornal de Noticias, passare alla «Negociacao absoluta», la trattativa a tutto campo. Alle politiche di domenica il premier uscente ha ottenuto il 36,6% dei voti (aveva il 45% nel 2005), contro il 29,1% alla sfidante conservatrice Manuela Ferrera Leite, leader del Psd (aveva 28,8%). In seggi i socialisti scendono dai 121 uscenti, su 230, a 96, contro 78 al Psd. Per governare il premier portoghese ha ora due opzioni: un esecutivo minoritario, costretto a negoziare volta a volta accordi in Parlamento con la destra o la sinistra. Oppure la strada scivolosa di una per ora improbabile coalizione, che garantisca però la stabilita del governo. Il problema per Socrates è che i suoi rapporti con i due partiti a sinistra del Ps, il Bloco de Esquerda dell'ex trotzkista Francisco Loucà (9,9% e 16 seggi), e i comunisti-verdi della Cdu (7,9% e 15 seggi) sono segnati da un durissimo scontro negli ultimi anni e in campagna elettorale. Resterebbe quindi l'ipotesi di una atipica alleanza con il Cds (centrodestra) di Paulo Portas, arrivato terzo con il 10,5% e 21 deputati.

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