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Da Obama a Zapatero tutte le bugie anti-Cav

Il premier saluta Michelle Obama

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L'ultima in ordine di tempo è quella su Michelle Obama. L'altra sera il premier Silvio Berlusconi è stato accolto dal presidente degli Stati Uniti e sua moglie durante la cena di benvenuto del summit del G20 a Pittsburgh. Accoglienza ufficiale. Il premier italiano è arrivato, si è avvicinato alla coppia presidenziale, con una mimica inequivocabile ha sottolineato l'apprezzamento per l'abbigliamento della signora Obama che gli ha stretto la mano. Risultato? I giornali stranieri (in Italia ne ha dato conto, ovviamente, Repubblica) non hanno trovato di meglio da fare che sottolineare «la fredda accoglienza» riservata al Cavaliere. «Berlusconi è in fondo alla lista dei baci di Michelle» ha titolato il londinese Daily Telegraph. «Michelle - ha scritto il quotidiano - aveva deciso che se una donna doveva essere fotografata abbracciata a Berlusconi, non sarebbe stata lei». E ancora l'agenzia di stampa Asian News International («Michelle Obama è sembrata voler tenere Berlusconi a distanza»), il canadese National Post («Berlusconi riceve solo una stretta di mano a distanza»), il Daily Mirror («Berlusconi non è riuscito a mantenere la sua eccitazione quando è apparsa la first-lady, ma tutto quello che ha ricevuto è stata un'occhiata di disapprovaziona da suo marito»). In realtà, scorrendo le foto di Pittsburgh, si scopre che anche il premier spagnolo Zapatero ha ricevuto solo una «fredda stretta di mano» dalla first lady americana, così come il britannico Brown (baciata, però, sua moglie Sarah). Insomma, l'accoglienza a Berlusconi sembra più frutto di un caso che di una volontà premeditata. Eppure ecco servito su un piatto d'argento l'ennesimo «caso diplomatico». O forse sarebbe meglio dire l'ennesima «bufala». Dopotutto non è la prima volta che normali reazioni si trasformano in polemiche inesistenti. A sentire la stampa nostrana, ad esempio, dopo l'estate delle escort e il caso Boffo, i rapporti tra governo e Chiesa erano ai minimi termini. «Berlusconi cerca il disgelo con la Chiesa, sarà all'Aquila alla festa della Perdonanza» titolava Repubblica lo scorso 25 agosto. «Nessuna condanna, ma nella Chiesa cresce il disagio» assicurava un articolo della Stampa del 25 giugno. Basterebbe l'incontro di ieri all'aeroporto di Ciampino per far capire che non c'è niente di vero. Ma forse vale la pena di ricordare l'intervista, rilascia il 31 agosto al Corriere della Sera, dal direttore dell'Osservatore Romano (voce ufficiale della Santa Sede ndr) Gian Maria Vian: «I rapporti tra le due sponde del Tevere sono eccellenti, come più volte è stato confermato». Che dire poi del presidente Obama? Ricordate il «gelo» dopo la battuta di Berlusconi su Barack «abbronzato»? O il «pessimo trattamento» riservato al nostro premier durante la sua visita negli Usa? Basta leggere Repubblica per averne conto. Più difficile, magari, trovare sul quotidiano fondato da Eugenio Scalfari la notizia di quel «È bello vederti amico mio» che Obama pronunciò ricevendo Berlusconi alla Casa Bianca. Dopotutto di che stupirsi. Il giorno dopo una conferenza stampa a Villa La Certosa con Zapatero lo scorso 10 settembre, Repubblica parlò dell'imbarazzo del premier spagnolo per il Cavaliere che veniva incalzato da un corrispondente del Pais sulle sue vicende personali. Puntuale arrivò la smentita del governo spagnolo. La stessa smentita che fece la Regina Elisabetta quando Berlusconi, rivolgendosi a voce alta al presidente Obama a Buckingham Palace, venne accusato (dai soliti quotidiani) di aver «offeso» la sovrana. È la stampa delle bufale, bellezza.

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