Napolitano: "Le istituzioni siano esempio di moralità"
Il «buon esempio» al paese deve venire dalle «istituzioni della Repubblica». È il richiamo del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, chiudendo al Quirinale il suo discorso per la cerimonia di inaugurazione dell'anno scolastico. Napolitano ricorda che «impegno nello studio e impegno civile fanno tutt'uno. Certo, capisco, questo richiamo all'impegno, al dovere, ai valori ideali e morali può suonare fastidioso, predicatorio. Ma è un richiamo, lo assicuro, che rivolgo a tutti, ed in particolare a ciascuno di noi che rappresenta le istituzioni della Repubblica. E da noi - ammonisce - che deve venire il buon esempio: avete il diritto - dice agli studenti - di aspettarvi che l'esempio venga da noi, avete il diritto di chiedercelo». Ad ascoltare il presidente della Repubblica ci sono migliaia di ragazzi, vestiti con le magliette bianche rosse e verdi, seduti nel cortile d'onore del Quirinale. Lungo e articolato il discorso di Napolitano, che fin dall'inizio li trova «allegri e seri» e chiede scusa se parlerà un po'. Definisce, Napolitano «un muro maestro» del sistema, i docenti. Rileva che «dalla crisi economica l'Italia deve uscire migliore di come è entrata» ma per fare questo è necessario rimediare alla «insufficiente valorizzazione del nostro capitale umano». E sottolinea: «Purtroppo l'Italia è un paese in cui l'istruzione non è ancora abbastanza efficiente». Però (secondo punto saliente del suo intervento) deve essere chiaro che «una istruzione migliore non significa di certo una istruzione di elite, riservata a pochi». E infine riprende testualmente quello che ha detto Barack Obama venti giorni fa, anche lui ad un gruppo di studenti. Cioè che la via per il successo non è quella dei reality show, anche se questo è quello che vuole farci credere la televisione». Tutto questo durante una cerimonia aperta da una canzone di Marco Carta e nel corso della quale il ministro Gelmini ha affermato: «La situazione economica e la crisi internazionale ci hanno posto davanti ad una sfida, quella di usare meglio le risorse. Nonostante le difficoltà ci stiamo riuscendo, abbiamo varato provvedimento importanti, riformato la scuola primaria, approvato nuove modalità per diventare insegnanti ed investito nell'edilizia scolastica». Il ministro Gelmini parla di «occupalità dei giovani» sottolineando la necessità della meritocrazia e ricordando che i 150 anni dell'Unità d'Italia saranno l'occasione «per riflettere sul sistema paese e non disperdere l'identità nazionale».