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Todini verso la rinuncia Forza Italia cede il passo

Renata Polverini

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Da donna leader di un sindacato a candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio. La segretario dell'Ugl Renata Polverini è smpre più vicina al grande passo. Le elezioni ci saranno nella primavera del 2010 e il pdl non perde tempo. L'intesa è stata quasi raggiunta. Del resto il Lazio è la regione chiave delle prossime consultazioni per entrambi gli schieramenti. All'area dell'ex Forza Italia sarebbe piaciuto candidare l'imprenditrice Luisa Todini. Sarebbe stato un ritorno dopo l'impegno a Bruxelles nel 1994. Per renderlo possibile il premier Berlusconi non si è sottratto al braccio di ferro (ulteriore) con il presidente della Camera Gianfranco Fini. Ma la holding di famiglia, controllata interamente e presieduta dalla Todini, non poteva essere un particolare. «Come faccio a candidarmi se guido un'azienda che ha appalti pubblici?» si è chiesta più volte la Todini. L'impresa di costruzioni è in vendita da più di due anni, è vero, ma chiudere la partita non è semplice come fare una campagna elettorale. Berlusconi si sarebbe speso anche per mandare in porto la trattativa con il gruppo Salini ma non c'è stato niente da fare. E se la Todini non vende l'azienda non può certo gettarsi nella mischia politica. Così è tramontata l'idea di schierare contro il presidente Piero Marrazzo la «Berlusconi in gonnella», come l'hanno soprannominata in queste settimane nei corridoi della Pisana. Qualcuno ci spera ancora, ma i giochi sembrano chiusi. Anche perché il Pdl avrebbe deciso di scommettere su Renata Polverini. In effetti la sindacalista, che non ha mai avuto una tessera di partito in vita sua, ha dato la disponibilità a candidarsi già da tempo (chi non la darebbe, aziende permettendo?). Il Pdl la ritiene l'unica mediazione possibile tra le diverse componenti. Anche per scongiurare un confronto a oltranza: il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha proposto il senatore Andrea Augello, il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri ha puntato invece sul deputato Fabio Rampelli, l'area ex Forza Italia voleva appunto la Todini. L'unica sintesa possibile è la Polverini, vicina al presidente Fini e «musa» del sottosegretario ai Beni culturali Giro. È la persona giusta al posto giusto: una donna distante quanto basta dalla politica e abituata a risolvere i problemi senza guardare le appartenenze. Quello che serve per battere il governatore Piero Marrazzo. Almeno per limitarne l'aspetto «civico». Inoltre la Polverini andrebbe bene anche all'Udc che vale, secondo il sondaggio realizzato dall'istituto Crespi per il Tempo, il 5,5 per cento. Proprio i sondaggi dicono che la Polverini avrebbe appena 2 punti di svantaggio su Marrazzo. Meglio andrebbe soltanto il ministro Giorgia Meloni, ma nel partito non la farebbero mai candidare. E poi Renata Polverini è sostenuta proprio dalla sua (ex) concorrente: «È un'amica, sarei contenta se si candidasse lei - ha detto la Todini ai fedelissimi un paio di volte - Certo se riuscissimo a fare un tandem...». Un appoggio decisivo per «coinvolgere» anche il premier Berlusconi. Dopo il candidato, rimane soltanto l'altra parola chiave delle prossime Regionali: «alleanze». Se il leader de La Destra Francesco Storace, a cui il sondaggio Crespi assegna il 3,8 per cento, ricorda che il sostegno del suo movimento al Pdl non è scontato, l'orizzonte più rilevante è quello dei centristi. Ieri il deputato e membro della direzione nazionale del Pdl, Francesco Aracri, ha lanciato l'idea di un tavolo specifico: «Serve un momento e un luogo per confrontarci e costruire un programma condiviso. Organizziamo assemblee con tutti i deputati e i senatori eletti nel Lazio. Siamo pronti a discutere sulle preferenze dell'Udc, anche sulla riforma della legge elettorale regionale col mantenimento del listino. Storace? La politica è confronto, non abbiamo preclusioni - ha concluso Aracri - ma nessuno può pensare di alzare continuamente la posta».

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