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Finanziaria, resta il nodo dei contratti

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UnaFinanziaria leggera ma che lascia alcuni punti in sospeso. È lo stile Tremonti, hanno commentato alcuni sindacalisti al termine dell'incontro a Palazzo Chigi tra il governo le parti sociali e gli enti locali, alla vigilia della discussione della manovra economica in Consiglio dei ministri. Il ministro dell'Economia non ha fornito il dato sull'entità della Finanziaria, rimanendo molto sibillino. Potrebbe trattarsi di 4-5 miliardi ma da questa cifra resterebbero fuori i contratti del pubblico impiego. La legge consta di 3 articoli più le tabelle. Si tratta quindi di un «aggiornamento» della manovra triennale approvata nell'estate 2008, che - rivendica Tremonti - «ha dato un dividendo di credibilità e affidabilità ai conti pubblici». Tant'è che, ha precisato il ministro, non prevede l'esigenza di manovre correttive nel corso del prossimo anno. Ma «eventuali aggiustamenti» sul 2010 saranno valutati sulla base di «eventuali maggiori entrate». Le maggiori entrate dovrebbero derivare dallo scudo fiscale e «saranno convogliate» in un fondo gestito dalla presidenza del Consiglio. Secondo quanto hanno riferito alcuni partecipanti all'incontro Tremonti avrebbe ricordato che nel provvedimento anticrisi di luglio scorso c'è una norma che consente interventi correttivi senza dover fare modifiche alla legge di bilancio. Il che significa che qualsiasi cosa dovesse accadere Tremonti avrebbe mani libere per fare delle correzioni. Poche le cifre fornite dal ministro: il Pil quest'anno dovrebbe diminuire del 5% (meno del 5,2% indicato nel Dpef), mentre il rapporto tra deficit e pil dovrebbe attestarsi al 5% (5,3 nelle stime precedenti). Se la Finanziaria è leggera, il tavolo della consultazione ieri era affollatissimo, più di cento persone. Insieme alle 36 organizzazioni firmatarie che tradizionalmente partecipano agli incontri negoziali, c'erano, per la prima volta, le 27 sigle del comparto sicurezza, tra Cocer e sindacati di polizia. Il sottosegretario Letta ha detto che di sicuro la formula di questi incontri va cambiata. Tutto aperto il capitolo del rinnovo dei contratti. I sindacati lasciano intendere che i fondi potrebbero essere reperiti con il gettito dello scudo fiscale. Sindacati e Confindustria hanno chiesto meno tasse sul lavoro dipendente, più risorse per gli ammortizzatori sociali e lo sblocco delle grandi opere. Se sembra accantonato anche per quest'anno un alleggerimento fiscale sulle tredicesime, perchè troppo costoso, i sindacati aspettano anche il rafforzamento, della tassazione agevolata sulla contrattazione di secondo livello. Critiche dalla Cgil con Epifani che rimprovera al governo di aver mobilitato poche risorse. Cisl e Uil invece più propositivi. «Sì» dal segretario della Cisl all'estensione dello scudo fiscale, ma insieme ad Angeletti chiede al governo di utilizzare qualsiasi euro in più per alleggerire la morsa del fisco sui redditi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati.

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