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Nonni finti manager e società fantasma nella rete del fisco

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Un'operazionecoordinata dall'Agenzia delle Entrate su tutto il territorio nazionale ha portato alla luce false compensazioni per 30 milioni di euro e somme non dichiarate per 180 milioni. In altri termini i contribuenti in questione si erano scontati dalle tasse crediti inesistenti. Così la task-force antifrode dell'Agenzia ha messo a segno un'operazione che ha coinvolto oltre 60 verificatori in varie regioni d'Italia e interessato 40 società operanti nel settore dei servizi. L'offensiva sulle false compensazioni è partita prima dell'estate con un'apposita task-force. L'Agenzia ha voluto mettere uno stop a quello che per alcuni contribuenti era diventato un vero e proprio «bancomat» e obiettivo del fisco è recuperare nel tempo fino ad un miliardo di euro di evasione. Da qualche mese infatti i controlli sulle compensazioni hanno cadenza mensile, man mano che le stesse vengono richieste. A partire dal primo gennaio 2010 l'offensiva sarà ancora più incisiva perchè i controlli, per crediti sopra i 10.000 euro, diverranno preventivi. Nelle operazioni degli ultimi giorni nel mirino dell'Agenzia sono finiti crediti Iva sospetti per un ammontare di 30 milioni di euro e ricavi non dichiarati per oltre 180 milioni, relativi agli anni 2006 e 2007. «In molti casi - spiegano dalle Entrate - si tratta di società amministrate da presunti 'nonni manager' ultraottantenni, che impiegano centinaia di dipendenti e operano per uno o due anni per poi scomparire misteriosamente nel nulla». Sono stati effettuati numerosi accessi - riferisce l'Agenzia delle Entrate - che hanno interessato sedi legali e alcuni studi professionali.

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