Silenzioso pellegrinaggio al Sacrario dei caduti dell'Esercito
Poche righe vergate su un foglio bianco. Da quell'inchiostro emana tutta la commozione e la vicinanza ai paracadutisti uccisi a Kabul. Un continuo pellegrinaggio al Sacrario ai caduti a Palazzo Esercito in via XX Settembre a Roma. Comuni cittadini, ministri, politici e tanti uomini in divisa. C'è commozione e dolore tra i cittadini che rendono omaggio ai sei militari italiani morti nell'attentato a Kabul. «Ho sentito il dovere di venire qui ad onorarli», ha detto un signore. «Sono venuta a rendere omaggio a questi ragazzi - ha spiegato tra le lacrime un'altra signora romana dopo aver visitato il sacrario - perchè sono figli di tutti e fratelli di tutti. Mi dispiace tantissimo». Le ha fatto eco Maria: «Sono venuta qui in segno di solidarietà. Ricorderò questi ragazzi per sempre perchè rappresentano l'Italia». E la signora Patrizia Volponi ha lasciato una lettera vergata al momento. «Ai caduti a Kabul» è indirizzata. Continua: «Beati i costruttori di pace perché loro è il Regno dei cieli. Voi giovani soldati mandati in Afghanistan per aiutare quel popolo, martoriato da 30 anni di guerre, a ricostruire la Pace, siete stati colpiti dalla furia vigliacca e assassina di terroristi fanatici che uccidendovi vi hanno reso immortali: da soldati ad eroi così vivrete per sempre nel ricordo di noi tutti e i vostri nomi saranno scritti nel libro dei Giusti con inchiostro indelebile» Mau.Pic.