Berlusconi tiene duro: "Mai pensato al ritiro"
Nessuno scontro, anzi toni pacati e una discussione serena. Il giorno dopo lo «strappo» di Umberto Bossi, il governo cerca una quadra sull'Afghanistan. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ribadisce che i tempi sono prematuri per parlare di ritiro completo delle truppe e la Lega, pur non tornando sul tema sollevato dal Senatur, pone almeno il problema delle altre missioni internazionali. Ad aprire la discussione, nel corso del Consiglio dei ministri di ieri, secondo quanto riferito da alcuni presenti, è proprio il presidente del Consiglio. Dopo una lunga introduzione in cui ha voluto ricordare, uno per uno, i sei militari caduti nell'attentato di giovedì, il Cavaliere ha detto che nessuno, nel governo, ha mai pensato ad un ritiro unilaterale dell'Italia e che qualsiasi decisione sarà presa di concerto con gli alleati e all'interno degli organismi internazioni. Un chiarimento accolto con soddisfazione da Ignazio La Russa. «Sono molto contento di queste parole - ha detto il ministro della Difesa, secondo quanto si è appreso da alcuni dei partecipanti alla riunione - Anche perché solo ipotizzare un dibattito sul ritiro in questo momento darebbe un vantaggio soltanto ai terroristi e aumenterebbe il rischio per i nostri soldati». Posizione a cui si è associato il capo della diplomazia, Franco Frattini. A quel punto, riferiscono le stesse fonti, a prendere la parola è stata la Lega Nord. Assente Umberto Bossi, a chiedere ulteriori approfondimenti sull'impiego dei militari italiani all'estero, è stato Roberto Calderoli. Il ministro del Carroccio ha invitato i colleghi di governo a fare un'attenta valutazione sulla presenza dei soldati italiani nelle varie missioni internazionali: «Ha senso che stiamo ancora in Libano oppure nel Kosovo?», ha chiesto. Argomentazioni non nuove che sono già state affrontate in Consiglio dei ministri alcuni mesi fa. Il graduale disimpegno dei soldati italiani dalle altre missioni (nei Balcani o a Beirut) sono del resto condivise anche da La Russa: «Potremo iniziare presto il quasi completo ritiro dal Kosovo», ha detto infatti il responsabile della Difesa. Sempre l'Afghanistan è stato al centro del colloquio che Berlusconi, subito dopo il Consiglio dei ministri, ha avuto con il nuovo ambasciatore americano David Thorne. Bocche cucite sui contenuti dell'incontro, sia da parte di palazzo Chigi che della sede diplomatica statunitense. «Era un incontro previsto da tempo», hanno ripetuto dallo staff di Berlusconi, intendendo con questo che l'Afghanistan era uno dei tanti argomenti sul tavolo, visto anche che i due erano al primo incontro.