Galan sfida tutti: «Io mi candiderò comunque»
«Alleelezioni regionali ci sarò. Comunque». Il Governador del Veneto Giancarlo Galan non ha proprio intenzione di lasciare la sua poltrona a Palazzo Balbi, tantomeno se ad averci posato gli occhi sopra sono i vertici della Lega. «Dov'è il motivo per cambiare conducente? Abbiamo forse governato male?», continua il Governatore nella sua un'intervista rilasciata al quoridiano del Nord Est Il Gazzettino. Ora quindi l'ultimatum è lanciato. Non si capisce bene chi ne sia il destinatario, ma una cosa è certa, questa provocazione rischia di diventare un ulteriore motivo di preoccupazione per il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. A questo punto infatti potrebbe vedere aprirsi un altro fronte all'interno della coalizione di centrodestra. Non bastava la lettera con le firme di tutti i parlamentari ex An che chiedono al leader del Pdl maggior colleggialità all'interno del partito, ora ci si mette anche il fedelissimo Galan che ha già pronta la sua linea difensiva. Intanto si è creato un suo partito, il Pvdl (Partito Veneto della Libertà), ha creato un proprio sito internet e, visto che va tanto di moda in questi giorni, ha raccolto più di 350 firme di parlamentari, eurodeputati e sindaci tutti chiamati in primis a sostenere la campagna Galan for president e poi per fare barriera alla Lega, principale ostacolo alla quarta ricandidatura del Governatore. E se da un lato qualcuno traballa, dall'altro c'è già chi si frega le mani. In casa del Carroccio ormai tutti danno per scontato che il prossimo governatore sarà leghista. E qualche parlamentare nordista mostra anche un sondaggio realizzato un paio di mesi fa dove un campione di duemila elettori hanno espresso le loro intenzioni di voto alle prossime Regionali. Le preferenze vanno per il 29 per cento al Pd, per il 20 per cento al Pdl e per il 37 per cento proprio alla Lega. Analizzando poi l'indice di gradimento per i tre più probabili esponenti del centrodestra candidabili alla carica di presidente, la medaglia d'oro se la conquista il ministro delle Politiche agricole Luca Zaia con il 49 per cento delle preferenze seguito dal collega sindaco di Verona, Luca Tosi e solo dopo dal presidente uscente Giancarlo Galan. A questo punto non resta che vedere come il premier riuscirà a districare anche questa matassa. Ale. Ber.