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Palazzo "abusivo" coi portieri-kapò

Il palazzo dell'ex Inpdap occupato 2 anni fa

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Turn-over degli inquilini e «portieri-kapò» anche a Piazza Fiume. Dopo il caso Magliana, con i carabinieri che hanno stroncato il racket alla periferia di Roma, si moltiplicano le segnalazioni dei residenti che convivono con le occupazioni, in questo caso di uno stabile nel centro di Roma. Scagnozzi piazzati davanti al portone del palazzo ex Inpdap occupato due anni fa in Corso Italia, e presidiato, chiavi in mano, dai fidati elementi scelti dai comitati d'occupazione, che "controllano e decidono chi può entrare e chi deve uscire" ad ogni ora del giorno e della notte, come succedeva all'ex Regina Elena. Mentre dall'altra parte di Roma, in zona Eur il cambio di destinazione d'uso, «da ufficio ad abitativo», ottenuto «grazie all'assalto» allo stabile Cotral in via dei Radiotelegrafisti, occupato da 330 persone, ha consentito di piazzare le «bombole del gas sui balconi», e di collegarle a «pseudo cucine». E i residenti che abitano nella stradina stretta nei pressi della fermata della metro Laurentina, temono un disastro come quello che accadde a via Ventotene. Mail, lettere, denunce. L'aria di pulizia che annusano i romani - dopo lo sgombero dell'ex ospedale tornato all'università La Sapienza all'inizio di settembre, e l'operazione di due giorni fa dei carabinieri di Villa Bonelli alla Magliana - moltiplica le segnalazioni dei residenti, che sperano di mettere fine ad una convivenza mal sopportata anche nei loro quartieri, la convivenza con vicini di casa scomodi, che a Roma si sono presi un patrimonio: 15 edifici tra pubblici e privati, sei in media in ogni municipio. Sicuramente non ci sarà il racket come quello che hanno accertato i militari della stazione carabinieri di Villa Bonelli alla periferia sudovest di Roma, con richieste di affitti in nero spacciate per contributi spese, o pestaggi contro gli immigrati che avrebbero disubbidito alle ferree regole imposte, compreso l'obbligo di partecipare alle manifestazioni. Ma molte cose preoccupano i residenti alle porte del centro storico, tra cui gli inspiegabili turn over degl inquilini dello stabile occupato. «Chi garantisce il tanto agognato sgombero di Corso d'Italia 108? e soprattutto sarà definitivo?» domanda in una mail Massimiliano che scrive «in rappresentanza dei residenti e commercianti di Corso D'Italia e di via Alessandria 10». «Il mio balcone è ubicato proprio di fronte al palazzo ex-Inpdap - racconta Massimiliano -, e dal febbraio 2007 di tentativi di sgomberi ce ne sono stati ben due ma entrambi, con nostro enorme rammarrico, sono stati bloccati in corso d'opera». Per il rappresentante dei residenti di Corso d'Italia e via Alessandria «ciò testimonia i forti interessi politici dietro questa occupazione». Sospetti forti come quelli nutriti sul turn-over degli inquilini, «200-300 persone, soprattutto immigrati magrebini e sudamericani, in 97 hanno ottenuto la residenza con Veltroni, a ridosso delle ultime elezioni comunali» spiega il consigliere Pdl del II Municipio Daniela Chiappetti. Il palazzo si svuota e riempie continuamente. «Abbiamo notato che ciclicamente il palazzo si svuota (forse in concomitanza con l'assegnazione alloggi) - continua Massimiliano -, per poi riempirsi nuovamente di altri senzatetto, sta accadendo anche ora mentre scrivo» scrive ancora Massimiliano. La Chiappetti conferma. «Riceviamo molte telefonate con segnalazioni e domande inquietante. I residenti si chiedono perché succede questa cosa. E vogliono risposte». Allarmato anche Stefano Vittori, presidente del comitato «Riprendiamoci il quartiere www.perilmioquartiere.splinder.com «Mi chiedo perché mai non sia stato ancora sgomberato - dice - la querela neanche serve quando si occupa uno stabile pubblico: si deve procedere d'ufficio, ma in questo caso è stata fatta anche la denuncia». «È evidente che dall'esasperazione dei comitati di quartiere e delle associazione commercianti della zona risulta necessario e improcrastinabile un intervento di sgombero dei locali dell'Inpdap a Corso Italia - dice il presidente della Commissione sicurezza urbana, Fabrizio Santori, - è inquientate quanto accade all'intero di queste strutture e di quanto è stato messo in piedi dai responsabili dell'occupazione che stanno tenendo sotto scacco un intero quartiere». Alla commissione Sicurezza urbana, invece, si sono rivolti invece i residenti del Laurentino, in zona Eur, preoccupati che possano esplodere da un momento all'altro «le bombole di gas che gli occupanti dello stabile Cotral hanno messo sui balconi». Il palazzo in via Radiotelegrafisti 44 si trova in XII Municipio, è un immobile di Cotral spa, occupato da cittadini di varie etnie, dal 27 novembre 2008. È stata cambiata la destinazione d'uso, e ottenuta l'abitabilità, sono state collegate bombole del gas piazzate sui balconi e attaccate all'interno di pseudo cucine. I residenti hanno denunciato il rischio sicurezza, perché vivono in una strada stretta vicino alla metro Laurentina e hanno paura.

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