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La Russa-Bocchino e il duello sulle firme alla lettera pro leader

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Dauna parte il vicecapogruppo alla Camera del Pdl Italo Bocchino, dall'altra il coordinatore del Pdl e ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Entrambi provenienti dalle fila della fu Alleanza nazionale ed entrambi ufficialmente impegnati a dimostrare il proprio sostegno a Fini. Ma in realtà l'intento era tutto un'altro: sembrava di essere tornati agli anni d'oro delle correnti, con sgambetti, veleni e lunghi bracci di ferro fra Gianfranco Fini e i suoi colonnelli. Il deputato campano Italo Bocchino, proprio il primo inquilino di Montecitorio avrebbe voluto come coordinatore del Pdl, aveva già iniziato a radunare attorno a se i fedelissimi del presidente della Camera, facendo sottoscrivere loro una lettera per chiedere a Silvio Berlusconi un maggiore dibattito interno e un freno alle sortite de Il Giornale. Nella missiva preparata dal vicepresidente vicario dei deputati del Pdl, Italo Bocchino, si consiglia un «patto di consultazione permanente» tra i «cofondatori» del Popolo della libertà Berlusconi e Fini, unito a un giudizio severo («vicenda pericolosa e incomprensibile») sugli attacchi del Giornale di Feltri al presidente della Camera. Unico problema? Meno di un terzo degli ex An avevano firmato il documento. Così l'iniziativa non ha tardato di suscitare le critiche dei colonnelli Maurizio Gasparri, Altero Matteoli, Gianni Alemanno e infine di Ignazio La Russa che, desideroso di stoppare eventuali fratture all'interno del gruppo ha immediatamente preso in mano la regia dell'iniziativa facendo in modo che tutti gli ex esponenti di An sostenessero l'iniziativa di Bocchino. Salvata così la forma, rimane ora in essere la sostanza, ed è proprio il coordinatore del Pdl La Russa a spiegare i rischi che si sarebbero potuti correre: «Se quella lettera la firmavano solo una parte dei parlamentari ex An, anzichè portare, come si vorrebbe, a una serena definizione di questa fase di tensione all'interno del Pdl che è inutile negare, finirebbe col favorire interpretazioni opposte e creare ulteriori problemi». Ale. Ber.

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