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Rutelli avverte il Pd: «Un asse

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dall'inviato CHIANCIANO (SIENA) Quando arriva è quasi mezzogiorno. E ad accoglierlo è il suo amico Pier Ferdinando. All'entrata del PalaMontepaschi ci sono anche alcuni giornalisti. Rutelli saluta tutti, e si ferma a parlare con la stampa. La domanda è unica: «Un asse con Casini e Fini?». Secca la replica: «Si vedrà». In sostanza, non conferma, nè smentisce. L'esponente del Pd è tra gli ospiti più attesi agli stati generali dell'Udc, soprattutto dopo i tanti rumors di un suo imminente passaggio al partito di Pier Ferdinando Casini. È chiaro che ora l'obiettivo del presidente del Copasir è il congresso del Pd, il prossimo 11 di ottobre. Capire fino ad allora cosa accadrà nel partito, soprattutto chi sarà il prossimo segretario. Nel frattempo, in casa Udc sono già quasi certi del suo arrivo, «specie e a vincere le primarie sarà Bersani». «C'è una crisi economica grave e lo scontro diventa sempre più aspro», dice Rutelli appena arrivato a Chianciano. «Io penso che bisogna cercare di far incontrare ed unire le forze che ragionano e che vogliono lavorare per risolvere i problemi del nostro paese». L'ex Margherita guarda con insistenza al partito di centro allargato animato da Casini, Cesa, Adornato, Pezzotta: certo dal palco dice che sul Pd non si sbilancia perché la sua la dirà al congresso. Ma intanto qualche frecciatina la manda. Quando entra nella sala del dibattito viene accolto da un grande applauso. Lui comincia il suo intervento invocando proprio un impegno comune, che «risponderà alle attese di moltissimi italiani». Raccogliendo gli applausi della platea critica il bipartitismo: «Sarebbe un grande male una camicia di forza sopra un vestito di Arlecchino. Già facendo funzionare una clausola elettorale del 4-5% l'Italia ha cominciato a riassumere i grandi orientamenti del popolo italiano». È a questo punto che il leader del Pd si rivolge direttamente ai padroni di casa, a quel partito verso cui sembra davvero essere vicino. Riconosce all'Udc il coraggio dimostrato negli ultimi due anni «con una politica che ha segnato punti importanti attraverso un'opposizione positiva». Il pubblico centrista, alla fine, appare molto soddisfatto di quando detto da Rutelli, considerato dai vertici Udc ormai come parte integrante del progetto "grande centro". Meno certo è apparso il diretto interessato, più attento a questo punto alla partita che si sta giocando in queste ore in casa Pd. Gia.Ron.

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