Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Nelle austere sale dell'albergo dei Cappuccini aleggiava, in questi giorni, l'ombra di un nuovo lupo di Gubbio che ha preso le sembianze di Gianfranco Fini.

default_image

  • a
  • a
  • a

Nellahall, al bar e nella sala-stampa non si è parlato d'altro: dove vuole arrivare il presidente della Camera? E' strappo o non è strappo all'interno della maggioranza? Da ex inviato speciale, oggi diventato un semplice infiltrato speciale, ho cercato di cogliere, nel mio "Diario di bordo", gli umori della base. Inutile nasconderlo, il clima trionfale di marzo, quando al congresso di Roma decollò ufficialmente il nuovo partito, sembra lontano anni-luce. Oggi s'avverte una certa preoccupazione sul futuro prossimo venturo soprattutto tra molti ex An che non riescono più a riconoscersi nel loro leader carismatico, Vedi il capogruppo al Senato, Gasparri, molto accigliato e quasi sempre al telefono o in colloquio riservato con molti ministri del governo (a cominciare da Sacconi). Ma vedi anche alcuni peones che paragonano Gianfranco al Napoleone dell'isola d'Elba (si badi bene: non quello di Sant'Elena) abbandonato dai suoi, ma pur sempre capace di tornare vittorioso a Parigi, sia pure per soli cento giorni. Vedi infine Ignazio La Russa, uno dei tre coordinatori nazionali, che dopo avere preso giovedì in qualche modo le distanze da Fini, ha dato, all'indomani, «forfait», lasciando il pallino in mano a Bondi, il vero padrone di casa, e a Verdini. Ma, con il passare delle ore, lo choc iniziale tra i partecipanti al seminario si è attenuato: man mano, si è invece rafforzata la speranza di un prossimo chiarimento definitivo tra Berlusconi e Fini perché nessuno, è il ragionamento di molti, può essere tanto pazzo da rompere un giocattolo così bello che ha appena superato il periodo di rodaggio: «Vedrete - sento dire qua e là - che si rimedierà a tutto. E' successo sempre così: in estate le parole sono spesso in libertà, ma a metà settembre, con la riapertura del Parlamento, si mettono da parte le polemiche e si torna a lavorare seriamente». E' vero, ci saranno molti argomenti- tabù da affrontare, dal problema della cittadinanza agli immigrati al testamento biologico e all'ennesimo capitolo sulla giustizia, ma il convincimento generale, tra gli addetti ai lavori di centrodestra, è che tutto si potrà ricomporre anche perché ci vorrà uno sforzo complessivo per superare lo scoglio più importante dell'autunno: la ripresa economica e la lotta alla disoccupazione. Non è un caso che diversi interventi a Gubbio, dopo lo «j'accuse» di Fini, siano serviti proprio a gettare acqua sul fuoco: paradossalmente, avendo anche lui un ruolo istituzionale, il «vip» più determinato a continuare a prendere ufficialmente le distanze dal suo collega di Montecitorio è apparso il presidente della Senato, Schifani. Se si dovesse stilare una speciale classifica dell'applausometro tra i tanti che hanno preso la parola al seminario di Gubbio, ci sarebbe da registrare anche qualche sorpresa: stavolta, a ricevere i maggiori consensi, è stato il ministro della Giustizia, Alfano: un lungo intervento a braccio, il suo, che è servito a ridare carica ed entusiasmo alla base del Pdl. Oggi come oggi, sono stati in tanti a pensarlo nelle sale dei Cappuccini, il Guardasigilli potrebbe proprio essere il delfino giusto per raccogliere l'eredità del premier. In «pole position» resta ovviamente Tremonti, che ieri si è cimentato in un colto faccia a faccia con monsignor Fisichella, ma cresce anche la popolarità di Maurizio Lupi, il vicepresidente della Camera. È lui l'«uomo nuovo» che può costituire il ponte ideale per riannodare il dialogo e riallacciare tutti i rapporti con l'altra sponda del Tevere dopo il caso Boffo: venerdì l'ho sentito parlare a lungo al telefono con l'arcivescovo Fisichella, che è anche cappellano di Montecitorio, la prossima settimana guiderà poi un incontro interparlamentare in un'abbazia del Senese sulla sussidiarietà con il patriarca di Venezia, il cardinale Scola. Vedremo, ma certo volti giovani, freschi e puliti, non possono che fare bene al centrodestra e spazzare via le nuvole, soprattutto quelle passeggere.

Dai blog