La Gelmini salva i prof senza cattedra
Questa volta il sindacato non può che applaudire tempestività con cui, ieri mattina, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto salva-precari della scuola fortissimamente voluto dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. Decreto, è bene sottolinearlo, che aveva già scatenato un vespaio di contestazioni, rivendicazioni e antichi livori che preannunciavano azioni clamorose (compreso lo sciopero) già alla riapertura della scuola, la settimana prossima. «È la via giusta - sottolinea il segretario generale della Uil Scuola Di Menna - per i precari rimasti senza incarico è un fatto positivo e una misura urgente perchè dal 1 settembre questi colleghi saranno senza stipendio». Disco verde pure dalla Cisl, anche perchè il decreto «assicura ai precari la continuità del loro rapporto con la scuola». Davvero musica per le orecchie del ministro di Viale Trastevere accusata di «voler mettere in mezzo alla strada» migliaia di professori precari. Il sindacato autonomo Snals-Confsal, inoltre, da sempre si è pronunciato positivamente per questo decreto che prevede attraverso la stipula di una convenzione tra MIUR, ministero del Lavoro e INPS di estendere ai precari della scuola, docenti e personale amministrativo, con nomina annuale, forme di sostegno al reddito. «L'accesso al sussidio di disoccupazione, il diritto di precedenza per il conferimento di supplenze brevi, il riconoscimento del punteggio annuale a seguito della nomina giuridica, nonché le iniziative didattiche attuate a seguito degli accordi stipulati tra MIUR e Regioni - ha detto il segretario generale Marco Paolo Nigi - rappresentano un sistema di protezione sociale a favore di persone che per anni hanno lavorato con dedizione per il buon funzionamento della scuola». Insomma si tratta di un provvedimento legislativo che tranquillizzerà gli animi e garantirà un sereno avvio dell'anno scolastico. L'indennità di lavoro, che riguarda sia docenti che Ata, va vista tenendo insieme le tre parti: le misure nel decreto Ronchi, le intese con le Regioni, l'accordo con l'Inps. «La misura riguarda circa 12-13 mila insegnanti che per l'anno scolastico 2009-2010 non avevano il posto di lavoro - ha spiegato la Gelmini - Per loro indennità di disoccupazione e supplenze brevi. Il provvedimento è valido solo per l'anno scolastico 2009-2010, in quanto l'anno prossimo questo problema non ci sarà». La Finanziaria, ha precisato la Gelmini, ha effettuato un taglio di 43.000 posti, ma poi ci sono stati 30.000 pensionamenti. «Tutti coloro che hanno diritto all'indennità di disoccupazione avranno accessi preferenziali per le supplenze brevi e potranno essere coinvolti in progetti educativi, ad esempio contro la dispersione scolastica». Le Regioni finanzieranno, poi, progetti di rafforzamento dell'offerta formativa. Le modalità di attivazione e cessazione dell'indennità di disoccupazione saranno gestite attraverso l'Inps. Ora la norma inizia il suo iter parlamentare. Gelmini è soddisfatta. «Per il governo un forte sollievo e un punto di orgoglio».