Una bussola per l'autunno
Mentre il Pd si immerge dentro un dibattito congressuale stanco e malinconico, verso la scelta di un leader che sarà comunque un dejà vù, il Pdl soffre di qualche malumore di troppo, cui molti contribuiscono anche ai massimi livelli. Abbiamo sentito da Gianfranco Fini parole spesso sagge, ma la tempistica di molti suoi interventi ha lasciato a molti l’amaro in bocca (ed anche questo giornale negli ultimi giorni lo ha criticato). Vediamo Silvio Berlusconi impegnato ogni giorno su più fronti e non facciamo mistero del fatto che molte motivazioni per la sua rabbia sono fondate. Al tempo stesso però lui non deve giocare all’uno contro tutti, anche perché finisce per indebolire quell’aspetto solare e positivo del suo personaggio che da sempre è la vera chiave di volta nel suo rapporto con l’elettorato. Questa è stata la politica d’agosto, nella quale hanno inzuppato il pane in molti, giornali compresi. Verrebbe da dire che dal mese di settembre ci attendiamo una svolta, ma l’avvicinarsi delle elezioni regionali (a marzo 2010) non lascia ben sperare. Al governo diciamo soltanto questo: il 15 settembre si consegnano le prime case ai terremotati d’Abruzzo, una vera rivoluzione. Subito dopo serve una sintetica agenda di obbiettivi proposti alla nazione. Pochi e solidi punti. Quasi una bussola nella nebbia.