Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Tremonti: il Sud è la questione aperta

default_image

  • a
  • a
  • a

Ilministro Giulio Tremonti, complice un dibattito alla Bocconi a cui partecipa con l'esponente del Pd Enrico Letta traccia le priorità per il Paese e chiede una mano all'opposizione per la riforma degli ammortizzatori sociali. L'intervento del ministro è a tutto campo e tratta anche temi internazionali. Reduce dal G20 di Londra e dal Workshop Ambrosetti a Cernobbio, Tremonti sostiene che «la crisi non è finita ma che è stata evitata la catastrofe». Poi indica in una strategia comune la via d'uscita: «l'exit strategy sarà comune e coordinata e non ci sarà un Paese che farà per conto suo e, se lo farà, sarà senza consenso». Tremonti rileva, quindi, che la catastrofe è stata evitata «perché è stato avviato un meccanismo di governance mondiale in cui l'Europa adesso si presenta in modo più unito di quanto lo sarebbe stata se la crisi non si fosse verificata». Il ministro, inoltre, rileva che «lo scorso autunno si pensava ad una rottura del sistema che avrebbe portato gli stessi effetti di una guerra senza averla combattuta». Ma è soprattutto il sud a preoccupare il ministro dell'Economia che la definisce «vera questione». In tal senso secondo Tremonti il problema non è la produttività del Nord - afferma - ma è tenere insieme il Paese in una logica democratica e repubblicana. Per questo l'unica via per superare quella che il ministro considera «un'Italia troppo duale», è il federalismo fiscale che definisce come la «madre di tutte le riforme e la riforma delle riforme». Tremonti torna poi sul tema degli ammortizzatori sociali chiedendo la collaborazione dell'opposizione: «la riforma la faremo e voi ci darete una mano» dice il ministro rivolgendosi a Letta con il quale aveva avuto un breve colloquio privato anche al Forum di Cernobbio concluso domenica scorsa. Tremonti non manca poi di dare qualche stilettata agli economisti colpevoli, a suo dire, di «un eccesso di autismo». E gli economisti sono anche i protagonisti di un «siparietto», complice il microfono difettoso del ministro che improvvisamente si spegne. «Mi hanno costretto al silenzio», dice. Battuta a cui Gianni Riotta, direttore de Il Sole24Ore e moderatore del dibattito, replica: «Sarebbe un ottimo titolo da prima pagina»

Dai blog