Berlusconi: più vicini alla Chiesa con la legge sul biotestamento
Gli attacchi del direttore del Giornale Feltri a Boffo e le tensioni con la Chiesa che ne sono derivate, per Berlusconi sono già un capitolo chiuso, superato, risolto. Ieri il presidente del Consiglio ha tracciato con poche parole, in una intervista a Mattino Cinque, la traiettoria del complesso rapporto con il Vaticano. Sarà sul testamento biologico che, ha detto il premier, «si consoliderà nei prossimi mesi il rapporto tra il governo e la Chiesa». Una dichiarazione fortemente programmatica giacchè in settimana riparte alla Camera l'iter della legge sul fine vita. È su questo provvedimento che Berlusconi conta di rinsaldare il dialogo con la Chiesa al quale questi giorni il sottosegretario Gianni Letta sta lavorando alacremente. Il premier insiste sull'estraneità all'operazione condotta da Feltri contro Boffo e ribadisce che le presunte tensioni con il Vaticano sono solo delle mistificazioni disegnate da una sinistra che vorrebbe scavare un solco tra la maggioranza e la Santa Sede. Niente di più falso. «I rapporti del governo e miei personali con chi guida con prestigio e autorevolezza la Chiesa - precisa il presidente del Consiglio - sono eccellenti da sempre». E la conferma di questo è nel fatto che non solo un suo incontro con il cardinal Bertone non è mai stato nell'agenda, ma Berlusconi non ne vede neanche la necessità. Il feeling con i cattolici, secondo il premier, è infatti assicurato da un'azione di governo improntata a principi, come la difesa della vita umana e della famiglia, che sono «alla base della dottrina cattolica». Ne deriva che sarà proprio il biotestamento la conferma di quanto il governo ha nel suo Dna tali valori. Ma le parole del presidente del Consiglio se da un lato tranquillizzano la Chiesa, dall'altro si rivelano molto pericolose per la compattezza della maggioranza. Il presidente della Camera Gianfranco Fini si è impegnato personalmente a promuovere «una correzione» del testo di legge approvato al Senato e gradito al Vaticano che vieta la sospensione di idratazione e alimentazione. E attorno alla posizione di Fini sarebbero pronti a raccogliersi i deputati laici del Pdl. La Lega reduce da un incontro con il presidente della Cei Bagnasco, conferma per bocca di Cota, di «condividere l'impostazione del testo già approvato al Senato» mentre il relatore della legge Di Virgilio assicura che «non ci sarà nessuna strozzatura della discussione in commissione». Ieri Berlusconi è tornato a incalzare la sinistra su quella che ha definito una campagna «eversiva» volta a farlo dimettere. «È una barzelletta quella che è in pericolo la libertà di stampa». Tutta una montatura orchestrata dai «cattocomunisti che detengono purtroppo il 90% dei giornali italiani e intendono la libertà di stampa come libertà di mistificazione, di insulto e di diffamazione». E il consenso popolare, insiste il premier, non solo non è stato scalfito dalla strategia diffamatoria della sinistra ma è salito al punto di arrivare al «primato del 70%». Come mai questo apprezzamento così elevato? «Perchè la maggior parte degli italiani, nel loro intimo vorrebbero essere come me. Perchè mi conoscono e sanno come mi comporto».