Troppi finti pacifisti a sinistra
I tanti soloni della sinistra hanno tuonato quasi sempre fuori sincrono in questi giorni, scommettendo su cavalli scoppiati, come quello della guerra tra Chiesa e governo. A poche ore dalle dimissioni del direttore di Avvenire già si vede che la questione non esiste. Loro hanno cercato di rimontare la batosta elettorale dell’anno scorso puntando sulla denigrazione dell’avversario, loro dovrebbero fare la prima mossa verso una pacificazione nazionale. Dal Pdl infatti già arrivano segnali di ampia disponibilità, come dimostrano le parole assennate del presidente del Senato Schifani, che dice: «Vorrei che dall’imbarbarimento si passasse a una contrapposizione tra maggioranza e opposizione su contenuti, progetti». Cosa manca dunque? Manca molto purtroppo, cioè un segnale di analogo intendimento da sinistra. Vorremmo essere fiduciosi, ma poi, casualmente, ci cade l’occhio sull’articolo di ieri di D’Avanzo su Repubblica che definisce "sicario" Vittorio Feltri e scrive: «È stato pagato per fare il suo sporco lavoro, se l’è sbrigata in fretta. Ora se ne vanta e si stropiccia le mani, lo sciagurato». Ecco allora che la nostra fiducia cala velocissimamente.