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MIRABELLO «Fermiamoci, fermatevi, perché se si continua con quello che si è visto negli ultimi due mesi non si sa dove si va a finire».

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Parlandodelle polemiche degli ultimi giorni, dello scontro che si legge sulla stampa, il presidente della Camera ha sottolineato «che continuando così si potrebbe imboccare una china pericolosa». «Da qualche tempo - ha detto Fini durante la festa del Popolo della Libertà di Mirabello - in Italia non si polemizza tra portatori di idee, non si tenta di demolire un'idea, ma colui che l'idea ce l'ha. Si va dritti al killeraggio delle persone, con buona pace della credibilità dell'informazione e della politica, ma anche della credibilità dell'Italia in Europa. La qualità del dibattito può essere molto più alta rispetto a ciò che quotidianamente si legge», ha precisato il presidente della Camera. Viste le ultime vicissitudini di cronaca, l'intervento di Fini non cade a caso: «Se ogni occasione diventa un pretesto per randellate verbali, diventa un'ordalia, un "redde rationem" da Orazi e Curiazi». «La pubblica opinione secondo me - ha chiarito il presidente - segue all'inizio, ma poi non si può appassionare ad un gioco come questo». Fini parla anche della sua destra e a chi lo accusa di buonismo risponde chiaramente: «Chi c'era ai tempi di An ricorda che certe cose le dicevo anche allora». E pone una domanda precisa: «Non è che per caso c'è qualcuno che vorrebbe un altro tipo di destra che non ragiona, urla, mostra i muscoli, respinge i clandestini. Una destra che anziché cercare di capire che vive in una società profondamente diversa da quella di qualche anno fa, si aggrappa al passato». Una destra senza dubbi, che non pensa al futuro è «un luogo comune di cui ha bisogno il centrosinistra», ha concluso con forza il presidente della Camera.

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