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Linea dura con i clandestini Solo la sinistra non ci sta

Silvio Berlusconi

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I fatti sono semplici, la nota di un portavoce della commissione Ue chiedeva chiarimenti all'Italia su questioni riguardanti l'immigrazione. Il tono poteva sembrare accusatorio, da qui la reazione di Berlusconi. Poi il chiarimento arrivato dal portavoce di Barroso. Nessuna critica, nessuna ingerenza. Incidente chiuso. Già ma non per tutti. Il pretesto era buono per fare polemica. Tanto più buono, perché ancora una volta si poteva chiedere aiuto all'estero come se il nostro dovesse essere un Paese sotto tutela. Via, via dalla Finocchiaro, a Fassino passando per Di Pietro i soliti commenti: figuraccia europea. Con ostentato compiacimento. Perché è quello che avrebbero voluto. C'è Chiti, anche lui Pd, che cerca di barcamenarsi tra la necessità della lotta alla illegalità e il rispetto per la vita degli immigrati. Per arrivare alla conclusione che l'Italia non ha una politica per l'immigrazione. In realtà questa politica c'è. Respingimento dei barconi dei clandestini, istituzione del reato di clandestinità con il rimpatrio degli illegali. Senza mai far venir meno l'aiuto e le cure. Così si torna a parlare del dramma dei cittadini eritrei morti in mare, che non può essere certo imputato all'Italia che invece ha soccorso i superstiti. Sta di fatto che da qualche mese Lampedusa ha ripreso la sua vita normale. Gli sbarchi sono calati, i mercanti di uomini sanno che il loro lucroso affare è messo in serio pericolo. Legittimo criticare quella legge, ma anche onesto ammetterne l'efficacia. Dopo tanti anni si sta cercando di uscire dall'emergenza con il rispetto della legalità. Per la prima volta le misure non sono solo grida manzoniane ma vengono fatte rispettare. E proprio questo incoraggia ad andare avanti. A tutela di quegli immigrati che in Italia vivono, lavorano e pagano le tasse, a tutela della dignità degli uomini. E' forse accettabile che delle persone si inseriscano nel territorio come fantasmi? Sfruttati da chi si impadronisce di ogni loro avere per portarli clandestinamente sulle nostre coste? Sfruttati da chi li usa come lavoratori in nero? Non solo, ma quanti sono stati i morti nel canale di Sicilia nei viaggi della disperazione? Migliaia. E di quei morti non portano la responsabilità le false politiche dell'accoglienza? L'Italia in passato proprio per la permeabilità delle frontiere è stata al centro di accuse, perché una parte di clandestini non restava da noi, ma una volta sbarcata cercava rifugio anche in altri Paesi. E l'Europa criticava. Oggi si cambia. In linea con altre Nazioni che hanno gli stessi nostri problemi. In Spagna è così facile arrivare? Neanche per sogno. E in Grecia? E le politiche contro i clandestini nel resto d'Europa sono rose e fiori? E comunque l'Italia non ha il diritto di sentirsi supportata dalla Ue in questa azione? E' questo il problema oggi. È la questione di una politica europea dell'immigrazione, di un'Europa che si faccia carico del problema. Più facile attaccare l'Italia. Anche perché da noi c'è chi le critiche le invoca, le aspetta. Ci spera. Tutto è considerato utile, anche calpestare la dignità nazionale pur di fare uno sgarbo a Berlusconi. Così il roboante Schultz è il paladino del Pd e dell'opposizione. Ma, resta una voce isolata. Non è quella di Barroso. Così come isolate restano le polemiche di casa nostra del Pd. Agli italiani questa legge rigorosa piace. Non perchè siano razzisti, ma perché dopo almeno dieci anni di emergenza si intravede la strada per tornare alla normalità e al rispetto della legge.

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