Berlusconi a tutto campo contro Repubblica e Corsera
Si è capito subito che voleva togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Era chiaro che non avrebbe resistito a lungo. Troppi attacchi, troppi veleni, troppe provocazioni. Così a dispetto di quanti gli avevano consigliato la prudenza e di mentenersi low profile, ieri a Danzica per il settantesimo anniversario dell'attacco nazista, Berlusconi ha dato fuoco alle polveri e si è tolto quello che da tempo gli pesa sullo stomaco come un macigno. A passeggio per le strade di Danzica, seguito dal consueto stuolo di giornalisti, si è lasciato andare e ha lanciato fendenti a trecentosessanta gradi. Ha cominciato attaccando La Repubblica. «Se le domande me le avesse poste in altro modo un giornale che non fosse un super partito politico di un editore svizzero con un direttore dichiaratamente evasore fiscale, avrei risposto». E poi: «non rispondo non perchè non posso ma perchè si tratta di domande insolenti, offensive e diffamanti». Tra i quesiti ce n'è uno che gli è andato di traverso, quello sul suo stato di salute. «Malato io?» Sorride e butta giù una battuta: «Basterebbe vedere le cose che ho fatto in questi 15 mesi di attività di governo per capire che non solo non sono malato, ma che sono Superman. Anzi a me Superman mi fa ridere...». La Repubblica gli fa venire l'orticaria ma anche il Corriere della Sera gli sta sullo stomaco. Ricorda che quando «Hitler invase la Polonia con la scusa dell'espulsione della minoranza tedesca, il Corriere della Sera applaudì, titolando "Fantastica operazione umanitaria". Bravi...». Non si trattiene: «Qualcuno ha detto - incalza il premier - che dovendo rifare la modernità avrebbe rifatto esattamente tutto tranne i giornali». E i giornalisti? gli viene chiesto. «I giornalisti vanno bene sono delle brave persone». E i risultati di questa campagna mediatica offensiva si vedono, eccome, secondo il premier. «L'ultimo sondaggio dà il nostro gradimento al 68,5%, mentre i giornali che fanno certe cose perdono lettori, copie e credibilità». Ai giornalisti che gli chiedono se gli altri capi di governo, durante gli incontri internazionali, facessero riferimento e mostrassero curiosità per le vicende che lo hanno visto protagonista quest'estate, Berlusconi risponde con una battuta: «Sì, mi chiedono delle cose per farmi i complimenti per la mia vivacità e mi dicono che dimostro 20 anni di meno...». Torna quindi sulla polemica sui festini. «Siccome alcuni giornali italiani mi hanno fatto una pubblicità molto positiva all'estero allora trovo normale dire qual è la realtà. Io non ho mai frequentato nessuna minorenne, tanto meno la signorina Letizia - dice Berlusconi - Non ho mai in vita mia dovuto dare dei soldi a una meretrice e non solo non ho organizzato, ma non ho mai partecipato a quelli che chiamano festini, perchè in mia presenza non si può attuare nessun atto che sia fuori dall'eleganza e dalla buona educazione». Berlusconi spiega anche la impossibilità tecnica per lui di organizzare eventi di questo tipo «anche perchè - dice - le poche cene che ho fatto le faccio a Villa Certosa con 15 uomini di scorta che cambiano tutte le volte, una decina di orchestrali e quindi soltanto delle menti malate possono immaginare che ci possano essere delle cose del genere». Sulle accuse a Boffo prende invece le distanze. «Non voglio parlarne, sapete che da me non è mai venuta una parola offensiva ne' un giudizio bacchettone: mi mantengo su questa linea di condotta». Quanto alle polemiche tra il Giornale e l'Avvenire il premier ribadisce la completa estraneità: «Il governo non ha alcuna responsabilità per quello che è successo nelle diatribe giornalistiche che si sono verificate». E a chi sostiene che ci siano tensioni con il Vaticano chiarisce: «Non c'è nessuna distanza con la Santa Sede. Abbiamo continuato come sempre i nostri dialoghi pressochè quotidiani». Berlusconi ha anche annunciato di aver deciso una azione civile contro Di Pietro per le dichiarazioni sugli accordi fra Italia e Libia.