A Fiumicino tre settimane per riavere un bagaglio
L'estate sta finendo, diceva una canzone tutta italiana, ma il caos bagagli a Fiumicino è lungi dal vedere una conclusione. I disagi che nei giorni di fine agosto sono costati tempo e salute mentale a migliaia di passeggeri, stanno man mano diminuendo, ma ci vorrà tempo e, soprattutto molto lavoro, per riportare alla normalità le «stanze» dell'aeroporto Leonardo Da Vinci. È frenetico, in particolare, il viavai all'ufficio «Lost e found» dello scalo, dove gli addetti delle società di handling si trovano a dover smaltire migliaia di bagagli persi. Sono circa duemila, secondo gli addetti ai lavori, le valigie che ogni giorno vengono scaricate nei magazzini all'interno dell'aeroporto, tra i diversi reparti affidati alle quattro handler addette al carico e allo scarico dei bagagli: Alitalia Airport e Eas (entrambe di proprietà della compagnia di bandiera), Flightcare e Aviapartner. Duemila colli che richiedono scartoffie e impiegati per essere «riprotetti», come viene definita la modalità di restituzione al legittimo proprietario che ha denunciato la perdita della valigia. Pochi invece i bagagli per così dire in giacenza, smarriti ma mai richiesti dal proprietario. Un lavoro, quello della riconsegna, effettuato con l'ausilio di corrieri Tnt e che, se sbrigato da una task-force adeguata potrebbe veder tornare la valigia nelle mani del disperato viaggiatore in pochi giorni, ma che, viste le carenze di organico, richiederà tra le due e le tre settimane per la riconsegna. Quattrocento gli impiegati per Flightcare, 800 per Eas e 800 per Aviapartner, questi infatti i numeri delle handler. Spicca tra questi dati quello di Aviapartner che tra le società è la «meno impegnata» quanto a lavoro allo scalo e quindi la meno sanzionata. E la domanda è perché una ditta che potrebbe offrire più assistenza, ottenga meno transiti. Il motivo sta proprio nell'attribuzione del lavoro. Ogni compagnia infatti sceglie la handler da utilizzare per la gestione bagagli, puntando ovviamente su quella che offre il servizio a minor costo. Un'offerta al ribasso in cui a rimetterci sono non solo i passeggeri ma anche il personale delle società, costrette a tenere bassi i costi di dipendenti e mezzi. Ecco spiegato il caos e lo sciopero del personale di Flightacare fissato per il prossimo 17 settembre (dal 2003 i lavoratori precari dell'azienda attendono la stabilizzazione). Si terrà domani, invece, l'incontro tra il ministro dei Trasporti Altero Matteoli e i vertici di Enac, Alitalia e Adr per fare il punto sui disagi subiti dai passeggeri durante le ultime settimane estive.