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La sinistra sogna la piazza ma rischia di essere un boomerang

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Esponentidi maggioranza e l'opposizione usano la stessa espressione per descrivere lo scontro tra Silvio Berlusconi e Repubblica e dopo l'attacco del Giornale al direttore di Avvenire Dino Boffo. Ma le somiglianze finiscono qui mentre si allarga la frattura tra gli schieramenti. Il Pd, ad esempio, prova a compattarsi, al di là dello scontro congressuale e oggi in un vertice che vedrà insieme i tre candidati alla segreteria, discuterà della necessità di una mobilitazione di piazza a metà settembre in difesa della libertà di stampa. Manifestazione che, però, il Pd preferirebbe fosse convocata dalle associazioni di categoria per favorire una presenza bipartisan. E la Fnsi, spiega il segretario Franco Siddi, definirà nei prossimi giorni tempi e luogo dell'iniziativa. Ma non è ancora chiaro su quali basi poggerà la protesta. Anche perché più passano i giorni e sempre maggiore appare la freddezza del mondo cattolico nei confronti di Boffo. Insomma, la piazza potrebbe essere un boomerang. Anche per questo l'opposizione punta allo scontro difendendo il direttore dell'Avvenire. Antonio Di Pietro ha presentato un esposto all'autorità giudiziaria chiedendo «chi è il mandante e l'esecutore dell'attività di dossieraggio» contro il giornalista. Ed il segretario del Pd Dario Franceschini chiede che in Parlamento si faccia chiarezza sul documento che la magistratura di Terni nega di aver allegato al fascicolo processuale.

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