Sacconi: «Nel dubbio sceglierei laicamente per la vita»
Dauna parte le dichiarazioni di Schifani, dall'altra tutte le risposte, quanto mai eterogenee provenienti dal mondo della politica. Uno dei primi a commentare è il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, intervenendo a «Cortina Incontra»: «Nel dubbio laicamente credo che si debba scegliere per la vita». Nel caso di Eluana, ha detto Sacconi «il parlamento è stato scavalcato. Eluana è stata condotta a morte, con un percorso dedicato alla fine vita, ma che non era in fine di vita. La scienza non sa dirci se un caso come quello possa essere reversibile; la scienza non sa dirci poi quale sia il livello di percezione di una persona che è in stato vegetativo persistente, che ha attività cerebrale ed ha tutte le funzioni vitali». Critico anche Italo Bocchino, presidente vicario del Pdl alla Camera: «Nelle sue valutazioni il presidente Renato Schifani ha ragione se si valuta il ruolo costituzionale dei presidenti di Camera e Senato. Diverso è il discorso se si valutano i profili politici dei singoli e da questo dipende il diritto-dovere di Gianfranco Fini di esprimersi da leader della destra politica italiana. Nelle parole di Fini non c'è alcun condizionamento, ma ha voluto solo stimolare e orientare la classe dirigente che con lui è entrata in Parlamento». Critica a Schifani arrivano anche dal presidente dei senatori dell'Idv Felice Belisario: «La legge sul biotestamento è incostituzionale e se veramente Schifani pensa che non si devono condizionare i parlamentari avrebbe fatto meglio a non esprimersi. Quella legge va contro la libertà di cura delle persone». Da Totò Cuffaro, senatore dell'Udc, invece arrivano gli apprezzamenti: «Ottimo l'appello lanciato dal presidente del Senato Renato Schifani sul testamento biologico. Il testo approvato liberamente dal Senato va bene, e i deputati non devono essere condizionati da nessuno quando dovranno votarlo».