Gelmini: "Docenti, si cambia"
È una rivoluzione che vuole scuotere dalle fondamenta la vecchia scuola agonizzante, una promessa che sta diventando realtà. Al Meeting di Rimini organizzato da Cl il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini si siede, apre una cartella, dispone ordinatamente i fogli che contiene e, senza tanti preamboli, va a illustrare il nuovo regolamento per la formazione degli insegnanti, frutto del lavoro della Commissione presieduta dal professor Giorgio Israel. Che risponde a due esigenze: stop alla piaga del precariato per i docenti e più tirocinio per arrivare in cattedra attrezzati ad affrontare gli studenti. Il mestiere s'apprende facendolo: una regola che va bene per qualsiasi professione figurarsi per l'insegnamento. La prima mossa sarà mandare in cantina le scuole di specializzazione per l'insegnamento, liquidate dalla Gelmini come «una fonte di precariato». Le Siss vengono dipinte come un sistema di formazione obsoleto e non adatto ai cambiamenti che si vuole introdurre. «Avevano determinato, dopo la chiusura delle graduatorie, la presenza di tantissimi giovani precari che non avevano diritto a un posto». In pratica le Ssis continuavano a sfornare docenti nonostante le graduatorie fossero chiuse. «Oggi iniziamo a progettare un nuovo tassello per il cambiamento del nostro sistema scolastico - ha affermato la Gelmini - un tassello fondamentale, perché riguarda la formazione iniziale dei futuri insegnanti. Prevediamo una selezione severa, doverosa per chi avrà in mano il futuro dell'Italia e sostituiamo alle vecchie SSIS un percorso più snello, di un anno, coprogettato da scuole e università, concentrato nel passaggio dal semplice sapere al saper insegnare». Un altro tassello importante sarà la programmazione: «È indispensabile una programmazione all'ingresso - ha spiegato Gelmini - e quindi l'accesso a numero programmato alle lauree per la formazione degli insegnanti, cioè sulla base del numero effettivo di bisogno di posti che la scuola evidenzia, diversamente si creano aspettative che diventano delusioni». Il palco di Rimini è stata l'occasione pure per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. «Smettiamola di fare distinzioni tra pubblico e privato. Quel concetto di pubblico appartiene al Novecento. La scuola è una sola. Anche il privato è pubblico». Il ministero dell'Istruzione è impegnato per garantire alla scuola privata i giusti finanziamenti che, ha auspicato Gelmini, possano essere garantiti dalla finanziaria di quest'anno. «C'è una forte attenzione - ha detto il ministro - ci auguriamo che in finanziaria quest'anno non ci siano gli stessi problemi dell'anno scorso». Sul tema del finanziamento alla scuola privata, il ministro ha giudicato «molto interessante» la decisione di «predisporre una commissione ministeriale sulla parità scolastica» da parte del ministero. «Vogliamo che presso gli uffici scolastici regionali - spiega - sia istituita una sezione della commissione parità che si occupi esclusivamente della parità per agevolare gli adempimenti burocratici. Ci sarà uno sforzo sulla valutazione perché non sempre le scuole paritarie possono accedere ai servizi di cui godono le pubbliche».