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Scholz: «Basta con le lamentele le nostre imprese ce la faranno»

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dall'inviatoNicola Imberti RIMINI Tony Blair ha da poco finito di parlare in Auditorium. Su un divanetto nel suo ufficio al Meeting di Rimini il presidente della Compagnia delle Opere Bernhard Scholz si rilassa prima di riprendere l'ennesima girandola di incontri. Sono giorni pieni per lui. La crisi economica ha colpito soprattutto le piccole e medie imprese e per la Cdo, che ne conta oltre 34.000 associate, non è certo un momento facile. Anche se Scholz con la nettezza che lo caratterizza (le origini tedesche di certo influiscono) avverte: «Parliamo troppo di ciò che non va e poco di ciò che va. Non è vero che non ce la facciamo! Non mi piace questo continuo lamentarsi». In effetti anche il governatore Draghi, parlando alla platea del Meeting, ha detto che il peggio è passato. «È vero per la maggior parte delle imprese è così. Ma è vero anche che, nei prossimi mesi, dovranno fare i conti con gli effetti di quel peggio». Cosa si aspetta? «Sicuramente ci sarà un forte bisogno di liquidità legato alle perdite di fatturato. Serve un sostegno in tal senso e credo che la moratoria sul credito sia un segnale importante. Mi auguro che le banche siano disponibili a valutare positivamente il rating di realtà che, ogni giorno, mostrano la propria capacità innovativa e imprenditoriale». Voi di Cdo, qui al Meeting, le avete messe in «mostra». Eppure in tanti preferiscono parlare di chi non ce la farà? «In questi mesi abbiamo fatto più di 50 incontri con migliaia di imprenditori e devo dire che, per citare Draghi, sono stati momenti "incoraggianti". Perché talvolta c'è bisogno di chi ti dà coraggio. Quando tu non ci credi ci vuole un altro che creda in te». Ammetterà, però, che qualche problema esiste? «Le misure varate dal governo sono stati utili. Certo ci sono cose che non funzionano. Servirebbe un'amministrazione pubblica meno pesante, il processo civile non funziona, servono infrastrutture. Sono cose che vogliamo e chiediamo, ma anche qui servono persone che, con coraggio e responsabilità, ognuno per il proprio ruolo, decida». E voi di Cdo? Come aiutate le vostre imprese? «Sul fronte del credito abbiamo messo in campo un'attività di tutoring per consentire alle imprese di presentarsi alle banche con i documenti che ne garantiscano gli asset. E poi siamo orientati a sostenere tutto ciò che può rendere internazionale il posizionamento delle nostre imprese. Il matching si muove in questa direzione». Oggi lei incontrerà il ministro Gelmini. L'educazione può essere una leva per uscire dalla crisi? «Sicuramente lo è anche se ne parla poco». Perché? «Si è troppo diffusa la sensazione che, in qualche modo, ce la facciamo. Ma bisogna capire che quel "qualche modo" non basta, bisogna puntare su conoscenza, competenza, formazione e educazione continua. Sappiamo che il sistema scolastico ha bisogno di una riforma e, infatti, oggi presenteremo un documento al ministro che servirà di aiuto alla discussione». Domani il Meeting finisce. Un bilancio? «Credo che questo Meeting, attraverso i suoi grandi incontri, abbia rivitalizzato il desiderio di conoscenza delle persone. E chi conosce prova una grande soddisfazione. Ho visto tanta letizia e sono certo che, chi è andato via da qui, offrirà contributi positivi nei luoghi dove si trova a vivere».

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