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Pillola abortiva, sì all'indagine del Senato

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Adannunciarlo è il capogruppo del Pdl a Palazzo Madama: «L'indagine sugli effetti della Ru486 si farà. In commissione Sanità sentiremo tecnici ed esperti per farsi un'idea sugli effetti della pillola e poi per capire se rispetta quanto prevede la legge 194 sull'aborto», ha detto Maurizio Gasparri. Un'iniziativa che ha riscosso l'approvazione del centrodestra e l'opposizione del centrosinistra. «Credo - ha spiegato il sindaco di Roma Gianni Alemanno al Meeting di Cl - sia opportuno che il Parlamento approfondisca la sua conoscenza su un metodo poco noto. Sarebbe una cosa giusta». Gli ha fatto eco Antonio Tomassini, presidente della Commissione Sanità del Senato, tirata in ballo sulla questione: «Credo che ci siano elementi a sufficienza per intraprendere un'indagine conoscitiva sulla pillola abortiva. Conoscevo la volontà di Gasparri di intraprendere un'azione di questo tipo, e ne ho già parlato con gli altri componenti della Commissione. In quanto presidente - precisa Tomassini - analizzerò le richieste e i pareri di tutti, formalizzando la questione al primo ufficio di presidenza» che si terrà al ritorno dalla pausa agostana. «La stessa Aifa, del resto - ha concluso Tomassini - è stata chiara: la Ru486 potrà essere utilizzata solo in regime ospedaliero, in linea con quanto previsto dalla legge 194». In commissione, pertanto, si punta a sentire «tecnici ed esperti per avere un'idea precisa sugli effetti della pillola e per capire se il suo uso rientri nelle norme previste dalla 194». Per il capogruppo del Pdl alla Camera «è del tutto legittimo che la commissione Sanità del Senato faccia un'indagine conoscitiva. Ma a questo punto, dopo la pronuncia dell'organismo tecnico competente e tenendo conto che essa è già da tempo adottata in molti Paesi, il governo deve definire i regolamenti attuativi, che non devono essere ispirati a schemi ideologici di alcun tipo, bensì devono essere collocati nell'ambito della 194», ha sostenuto Fabrizio Cicchitto. Il ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna teme che la Ru486 «possa diventare un metodo anticoncezionale post rapporto. Così - ha detto - si svuota il senso della vita umana. Anzichè diminuire il numero degli aborti, rischia di aumentarli. Invece bisogna sostenere le donne, anche quelle in difficoltà, a portare avanti una gravidanza che può essere difficile dal punto di vista economico». Contrari all'indagine, invece, i democratici. «Sarebbe inutile e inopportuna: inutile perchè l'utilizzo della pillola è appena stato autorizzato dall'Agenzia del farmaco e dunque l'indagine potrebbe consistere solo in una verifica della sperimentazione, che però il Parlamento ha già svolto nella passata legislatura; inopportuna perchè è chiaro che la proposta è strumentale: il Pdl sta cercando solo di ostacolare l'uso di questo metodo, che è meno invasivo per le donne», ha fatto notare Vittoria Franco, responsabile pari opportunità del Pd.

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