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Il Premier a Tripoli per l'anniversario degli accordi libici

Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, accoglie il leader libico Muammar Gheddafi all'aeroporto di Ciampino

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In Libia la gente la chiama già «la giornata italiana». È quella di domenica prossima 30 agosto quando si festeggerà il primo anniversario del «trattato di amicizia e di cooperazione» tra Italia e Libia, firmato dal presidente Berlusconi e dal colonnello Muammar Gheddafi, frutto di quindici anni di colloqui e discussioni che hanno chiuso il contenzioso coloniale. Nell'accordo è previsto un risarcimento, in vent'anni, di cinque miliardi di dollari che serviranno per realizzare infrastrutture: i lavori saranno assegnati a imprese italiane mentre la Libia renderà disponibili i terreni, senza oneri per i nostro Paese o per le aziende. Ed è proprio per la posa della prima pietra dell'autostrada costiera il premier Berlusconi arriverà domenica pomeriggio a Tripoli e poi parteciperà all'Iftar, la tradizionale cena che interrompe, dopo il tramonto, il digiuno del Ramadan). A Tripoli sono stati invitati anche 300 esuli italiani, alcuni dei quali hanno già incontrato il colonnello nella tenda a Villa Pamphilj e saranno accolti, nella cornice del ristrutturato Hotel Al Mehari, dal ministro della Cultura libico, Nuri Hmedi. Per gli esuli è stata organizzata anche una visita all'«Hammangi» il cimitero italiano di Tripoli. Berlusconi, invece, nella stessa serata di domenica rientrerà in Italia perché il primo settembre sarà a Danzica, in occasione del settantesimo anniversario dell'inizio della Seconda guerra mondiale. Non parteciperà quindi alla festa per il quarantennale della rivoluzione di Al Fatah: era il 1 settembre 1969 quando un gruppo di giovani ufficiali guidati da Gheddafi e ispirati agli ideali panarabi e socialisti del presidente egiziano, Gamal Abdel Nasser, depose re Idriss. Il Colonnello fece approvare una Costituzione "araba, libera e democratica", la Libia prese il nome ufficiale di Grande Giamahiria (repubblica popolare) e fu adottato un sistema basato sul Congresso e sui Comitati popolari, come indicato da «Al Qaid» nel suo Libro «Akhdar» (verde). Di ieri l'annuncio che il presidente francese Nicolas Sarkozy, e i presidenti russi Dmitri Medvedev e Vladimir Putin non saranno presenti alla grande festa di Tripoli: parate militari, concerti e balli oltre alla rappresentazione della storia della Libia con oltre 400 attori, tutto salutato dalla contestata esibizione delle Frecce Tricolori che, in onore al colore nazionale libico, lanceranno sul cielo tripolino una fumata non tricolore ma soltanto verde. Alla parata parteciperà in rappresentanza dell'Italia la Banda musicale della Brigata meccanizzata «Sassari», ma anche gli Sbandieratori di Gubbio, insieme a quelli di Sansepolcro. Tra le rovine romane di Leptis Magna e Sabrata si svolgeranno concerti arabi e occidentali mentre nell'oasi desertica di Ghadames (la più bella del mondo) si terrà uno show con mille cammelli e 40 mongolfiere.

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