Biotestamento, il Pdl a Fini "No a lezioni di laicità"

Si riaccende tra i poli e nel Pdl il dibattito sul testamento biologico sulla scia della presa di posizione del presidente della Camera, che ha auspicato ieri una modifica radicale, in senso laico, dell'impianto della legge uscito dal Senato. "No a lezioni di laicità" - Oggi i vertici del gruppo Pdl del Senato rispediscono al mittente le "lezioni di laicità". "La legge sul testamento biologico approvata a Palazzo Madama è frutto del libero convincimento dei senatori, i quali non solo non possono essere tacciati in alcun modo di clericalismo" affermano in una nota Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello. Il capogruppo e vicecapogruppo Pdl al Senato affermano che i senatori "hanno avuto la possibilità di esprimersi nella libertà della loro coscienza anche rispetto ai gruppi di appartenenza" e che alla fine "si era giunti all'individuazione di una linea largamente maggioritaria" . Dura la conclusione di Gasparri e Quagliariello, i quali auspicano che la Camera migliori ulteriormente il testo, ma attaccano: "Più che dal clericalismo la laicità è minacciata da quel dogmatismo in cui non di rado incorrono anche i paladini di una presunta laicità che in questo modo si trasforma in laicismo". Le reazioni - Adolfo Urso difende le posizioni di Fini: "il presidente della Camera ha il dovere e il diritto di intervenire", mentre è molto critico nei confronti di Fini monsignor Fisichella, che difende il testo uscito dal Senato e ricorda al presidente della Camera "il suo ruolo super partes". Attacca invece a testa bassa il presidente della Camera la Lega Nord con Rizzi, per cui "la discesa in campo di Fini determinerà l'insabbiamento del ddl". Ma a fare scalpore è anche il ministro del Welfare Sacconi, che sempre ieri ha proposto di recuperare la "leggina" su idratazione e alimentazione approvata dal Cdm nel pieno del caso Englaro.   L'intesa impossibile -  A favore del testo uscito da Palazzo Madama è il capogruppo Pdl Fabrizio Cicchitto, secondo il quale "il testo si può emendare ma non stravolgere", mentre il portavoce Daniele Capezzone si spende a favore di "un'intesa trasversale". Che tuttavia appare lontana, con il Pdl e l'Udc decisi a difendere il ddl Calabrò e l'opposizione che vuole ricominciare tutto da capo. Il centrosinistra - Insorge l'opposizione, che con il vicecapogruppo Marina Sereni definisce "disumano" il testo uscito dal Senato e chiede, con il capogruppo Idv Donadi, che la Camera modifichi radicalmente una "legge anticostituzionale". Mentre il candidato alla segreteria del Pd Ignazio Marino invita il suo partito "a parlare con una sola voce" dopo i tentennamenti del Senato, Franceschini conferma "che sul testamento biologico la Camera dovrà lavorare molto". Il testo per le dichiarazioni anticipate di trattamento approda il 10 settembre alla riunione dell'ufficio di presidenza della commissione Affari sociali alla Camera.