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Napolitano: «L'Italia non si può dividere»

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LeDolomiti e le Eolie sono simboli supremi della «inscindibilità del nostro patrimonio nazionale, dal Nord al Sud». Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano celebra un «evento memorabile» come quello della dichiarazione delle Dolomiti «patrimonio mondiale dell'umanità» da parte dell'Unesco (l'arcipelago siciliano era stato inserito nella lista nel 2000 ndr). E coglie l'occasione per rimarcare non solo l'indivisibilità del nostro Paese, ma anche la necessità di leggere la Costituzione, per scoprire che il soggetto più citato è la Repubblica, che è l'insieme delle istituzioni nazionali e locali e dei cittadini. Un insieme in cui «i comportamenti di ciascuno» non dovrebbero essere rivolti «al cieco soddisfacimento di interessi particolari». Il Capo dello Stato, accompagnato dalla moglie Clio, viene accolto ad Auronzo di Cadore da una splendida giornata di sole, che esalta la cornice delle Dolomiti, e da una folla che lo acclama: «Sei il migliore! Resisti!». L'atmosfera ideale per mettere subito a tacere le polemiche della vigilia, sull'opportunità di tenere le celebrazioni a pochi giorni dal tragico incidente in cui sono morti 4 uomini del Soccorso alpino precipitati con il loro elicottero. «Tutte le speculazioni sono fuori luogo - è la risposta di Napolitano - questa non è una festa, ma una cerimonia seria di riflessione e impegno«. Proprio con un pensiero di «partecipe solidarietà al dolore dei familiari» delle vittime, il presidente della Repubblica apre un discorso in cui trae spunto dalla commozione e dall'orgoglio per il riconoscimento ricevuto dall'Unesco per spronare gli italiani alla responsabilità «di salvaguardare il grande patrimonio comune» dell'Italia, che detiene il primato di 44 siti iscritti nel patrimonio mondiale dell'umanità. «Se si legge la Carta, e bisognerebbe farlo e tornare a farlo costantemente, ci si accorge che il soggetto più citato è "la Repubblica"» incalza Napolitano. Repubblica intesa come l'insieme delle istituzioni nazionali e locali che devono «assolvere pienamente» al dovere di tutelare il paesaggio e il patrimonio storico e artistico. E Repubblica siamo anche «tutti noi, cittadini», che «dobbiamo assumerci la responsabilità«» di orientare i comportamenti «non al cieco soddisfacimento di interessi particolari, ma alla salvaguardia della ricchezza comune, anche nell'interesse dei nostri figli e delle generazioni future». La presenza di numerose bandiere tricolori, è l'occasione per un richiamo «al senso del limite e al rispetto delle regole» nella tutela del patrimonio artistico e naturale. Ma più in generale, è il momento per tornare a sottolineare, nella prima uscita dopo un'estate densa di polemiche, la necessità di «leggere la Costituzione» e rispettarne i principi: principi sempre dettati a quel soggetto unitario che è «la Repubblica». Facendo «quasi da ponte ideale» tra le isole Eolie, amato luogo di villeggiatura, e le Dolomiti, terra di bei ricordi giovanili, Napolitano adopera i due siti naturali per simboleggiare «l'inscindibilità del nostro patrimonio nazionale dal Nord al Sud, del patrimonio di storia e di bellezza che fa grande la nostra Italia». Parole distanti dalle rivendicazioni leghiste che, per tutta l'estate, hanno rivendicato la necessità di puntare sulle specificità locali. Un modo di porre fine, chiedono cronisti al termine della giornata, a quelle fibrillazioni? «State tranquilli, che su quei temi torneremo», è la promessa del Capo dello Stato.

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