Diciottomila esuberi nessuno perde il posto
Annonuovo, problemi vecchi. La scuola riaprirà i battenti con 36.000 cattedre in meno e l'immissione in ruolo di circa 8.000 docenti, 8.000 ausiliari tecnici e amministrativi e 647 dirigenti scolastici che dovrebbero verificarsi proprio in questi giorni. «I dirigenti coprono i posti liberi disponibili - spiega Marco Paolo Nigi, segretario generale dello Snals-Confsal - Gli ottomila docenti, invece, sono insufficienti. I docenti a tempo determinato sono circa novantamila. Quest'anno ne sono andati in pensione quarantamila. Ora i trentaseimila posti tagliati corrispondono più o meno al turn over. Quindi di fatto ci sono novantmila precari dei quali ottomila sono rimasti in ruolo. Gli altri sono in attesa di una nomina annuale che in questo periodo dovrebbe essere comunicata. Ma già si sa con certezza che circa diciottomila docenti non avranno l'incarico come l'avevano l'anno scorso». Questo significa che diciottomila precari staranno a spasso? «Il Ministero dell'Istruzione sta lavorando su una una proposta portata dal nostro sindacato. In pratica si vuole dare a queste persone una nomina giuridica, senza stipendio perchè di fatto il posto non c'è». E quali sono i benefici? «I precari otterranno la valutazione del punteggio come se lavorassero. In pratica non perdono il posto in graduatoria. Poi saranno occupati per fare le supplenze quando i docenti di ruolo s'assenteranno durante l'anno scolastico. Questi precari avranno la precedenza assoluta sulle supplenze. Gli istituti non sceglieranno più dagli elenchi interni ma da un altro elenco fornito dal provveditorato». Come si calcolerà la precedenza? «In base al punteggio che avevano nella graduatoria permanente. Facciamo un esempio: io e lei facciamo parte della diciottomila persone senza incarico. Io scelgo l'area A e lei l'area B. Quando si verifica la necessità di una supplenza nell'area A, se io ho più punti di tutti sono il primo della grauduatoria. Così la nomina giuridica si trasforma in nomina economica e percepisco lo stipendio pieno». E quelli che non trovano supplenze, come campano? «Prima della nomina della supplenza viene loro erogato circa l'80% della retribuzione intera in forma di ammortizzatore sociale. Siamo riusciti a portare i benefici degli ammortizzatori sociali in deroga del settore privato anche in quello pubblico». In che maniera? «Il Ministero ha firmato una convenzione con l'Inps per pagare gli ammortizzatori. Poi si è impegnato a fare una legge che dà a queste nomine giuridiche la precedenza ai supplenti d'istituto. Così almeno diciottomila persone non vanno a casa. E quando gli finisce la supplenza ritornano ad avere il sostegno a reddito. È una forma di protezione per il precariato in attesa che ci siano altre immissioni in ruolo». Anche quest'anno ci sarà il solito balletto delle cattedre e non sarà garantita la continuità scolastica? «Non si può più andare avanti con il doppio organico di fatto e di diritto. Quest'anno la situazione è grave per via dei posti tagliati». Dove si verificheranno questi tagli? «In tutti i settori sia nei docenti che nel personale amministrativo. La maggior parte nel Meridione e cioè in Campania, Sicilia, Calabria, Sardegna perchè lì si è "caricato" di più nel passato». Problemi in vista per le famiglie? «Le famiglie non subiranno grandi disagi per le elementari, medie, caso mai nella scuola superiore per una diminuizione dell'offerta formativa. Per l'anno prossimo auspichiamo l'eliminazione dell'organico di fatto. Il 20% dell'organico è precario: duecentomila persone, una lotteria! Ecco speigato il balletto delle cattedre. In questo modo la scuola non può che andare peggio». Nat. Pog.