Sugli immigrati la Ue si difende. Con le promesse
Parole, ancora parole. Non si placa la polemica tra Italia e Europa sul tema dell'immigrazione clandestina. Dopo le critiche del ministro degli Esteri Franco Frattini arriva, puntuale, la replica della commissione Ue. Ma la difesa mostra che le accuse italiane erano tutt'altro che infondate. «L'Ue e la Commissione stanno faceno molto su questo fronte - spiega il portavoce dell'esecutivo comunitario Dannis Abbott -, lavorando con molta determinazione con gli Stati membri e con i Paesi vicini». Abbott ricorda che il commissario per la Giustizia, la Libertà e la sicurezza Jacques Barrot «è stato a Lampedusa, a Malta, nelle Canarie e in Grecia negli ultimi mesi e ha discusso il problema con il ministro degli Interni Maroni e intende visitare la Turchia e la Libia. È stato detto molte volte che dobbiamo trovare un modo migliore di suddividere il fardello a livello europeo. È importante mettere tutti i mezzi finanziari, politici e diplomatici per evitare che si ripetano tragedie come quella della settimana scorsa». E da fonti comunitarie si apprende che l'eurogoverno potrebbe presentare già nella riunione del 2 settembre prossimo, una proposta per l'istituzione su base volontaria di un programma di ridistribuzione europeo per i rifugiati provenienti da paesi terzi verso un paese dei ventisette. Insomma qualcosa si muove anche se, per vedere i primi fatti, occorrerà aspettare ancora. Anche perché, come ha spiegato il presidente di turno dell'Unione Europea, lo svedese Carl Bildt, la proposta della commissione verrà discussa dai ministri degli Esteri dell'Ue a fine ottobre. Un passo che Frattini ha comunque accolto positivamente parlando di una «prima ma importante svolta». Insomma la «strigliata» italiana sembra aver ridato forza alle decisioni prese durante il consiglio europeo dello scorso 18 e 19 giugno. Anche se non tutti la pensano così. Per il capogruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro ad esempio è «sconcertante che di fronte ad una tragedia come quella che si è consumata nei giorni scorsi per i migranti eritrei, il governo non trovi di meglio da fare che prendersela con l'Unione europea». Immediata la replica del portavoce del Pdl Daniele Capezzone: «Mentre la linea del ministro Frattini coglie successi la sinistra si attarda in polemiche rancorose e sbagliate. Anche stavolta gli italiani potranno misurare la distanza tra un governo che agisce con efficacia anche in sede europea e un'opposizione che non sa collaborare». Tocca invece alla Farnesina rispondere al vicepresidente del Senato Emma Bonino secondo cui «la Ue non è competente sui flussi degli immigrati». Sulla ridistribuzione dei richiedenti asilo, si legge in una nota, «esiste allo stato attuale un impegno collettivo» il punto è che da parte italiana «si è da tempo auspicato e sollecitato affinché tale impegno possa divenire di natura obbligatoria in modo che possa realizzarsi un'equa distribuzione del "resettlement" fra i Paesi membri sulla base del principio della solidarietà comunitaria». Esattamente quello che potrebbe accadere nei prossimi mesi. Peccato che, mentre dall'Europa arrivano segnali di positivi, Malta chiuda la porta in faccia all'idea di trovare un nuovo accordo con l'Italia per una ridefinizione della acque territoriali. Secondo La Valletta, infatti, la marina maltese è assolutamente in grado di pattugliare la zona di ricerca e salvataggio di propria competenza.