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Riforme, regionali, economia Berlusconi prepara il rilancio

Silvio Berlusconi

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Dalle questioni familiari, ai rapporti con la Lega, dalle manovre in vista delle elezioni regionali al riassetto del Pdl, dal rebus-Udc all'incognita-Fini. Quindi le riforme a cominciare da quella della giustizia (il processo civile, quello penale e il sistema delle carceri) e la ricostruzione in Abruzzo. E, last but not least, la gestione della crisi economica che ancora non si sa come evolverà tra previsioni pessimistiche e auspici ottimistici. L'agenda autunnale di Berlusconi è fitta di appuntamenti. Le preoccupazioni questa volta non vengono dall'opposizione in piena afasia politica ma sono tutte interne al Pdl. E si intrecciano con la questione personale ovvero l'avvio o meno della pratica di divorzio da Veronica e la definizione dell'asse ereditario. Su questo fronte la partita è aperta. Legato a questo punto c'è la ricostituzione dell'immagine pubblica che Berlusconi vorrebbe affrontare da settembre mettendo una pietra tombale al gossip estivo su feste e festini. A segnare la ripresa dell'attività sarà la visita a Tripoli il 30 agosto dal leader libico Gheddafi per partecipare alle celebrazioni del primo anniversario della firma del trattato di amicizia tra Italia e Libia. L'incontro cade nel pieno delle polemiche scatenate dopo l'accoglienza trionfale a Tripoli del terrorista Abdel Basset al Meghrai, condannato all'ergastolo per l'attentato di Lockerbie e scarcerato dal governo scozzese per questioni di salute. Nell'enourage del premier si fa capire che le proteste inglesi e americane saranno tenute presenti e si terrà conto del clima internazionale. Non è escluso che Berlusconi nell'incontro non possa chiedere espiegazioni e dire la sua su un episodio che ha creato malumori anche in Italia. Di ritorno dalla Libia, Berlusconi intende rilanciare la politica del fare. Il che significa accelerare con la ricostruzione dell'Abruzzo, aprire alcuni cantieri per le opere pubbliche e avviare un piano per il Sud che preveda infrastrutture e fiscalità di vantaggio. In sospeso c'è il tema delle gabbie salariali lanciato dalla Lega ma che ha già incontrato diversi no e sul quale il governo ha detto di lasciare la voce alle parti sociali.   Questo è solo uno dei temi aperti dal Carroccio durante l'estate e che bisognerà vedere quali sviluppi avranno in autunno. Cioè se la questione dei dialetti e dell'inno nazionale torneranno nel dibattito politico. Il nodo vero da sciogliere è quello del rapporto con la Lega in vista delle elezioni regionali. Il Carroccio punta dritto su Piemonte, Lombardia e Veneto. L'attuale governatore del Veneto Galan intende vender cara la poltrona e avrebbe già chiesto al premier, qualora fosse necessario sacrificarsi, la presidenza di Eni o Enel. In Lombardia Formigoni parla di una sorta di accordo preso con Berlusconi. L'ago della bilancia nel delicato rapporto Pdl-Lega potrebbe venire dall'Udc che sarebbe decisiva anche per una vittoria in Lazio, Marche e Puglia. E qui si aprono altri problemi. Berlusconi finora ha mandato le sue prime file a verificare se è possibile un accordo con il partito di Casini per tutte le regioni sotto elezioni. Un'esplorazione che però finora non ha prodotto risultati. Il premier quindi sarebbe intenzionato a mettere l'Udc di fronte all'aut aut. Ovvero una proposta di alleanza con possibilità di entrare nel governo ma a condizione di avere una risposta a stretto giro. In caso contrario potrebbe partire una campagna mediatica volta a schiacciare l'Udc a sinistra mostrandolo come alleato sottobanco del Pd. Infine la questione economica. Confindustria ha detto a chiare lettere che occorrono altre misure per uscire dalla crisi.

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