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Frattini: "Sbarchi, problema europeo L'Ue deve rispettare gli impegni"

Il ministro Franco Frattini

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L'immigrazione è un problema europeo non può essere lasciato ai soli paesi che sono alle porte d'Europa, ma la Ue per ora si è limitata a degli impegni senza alcuna risposta concreta. È quanto ha affermato il ministro degli Affari esteri, Franco Frattini, che, incontrando i giornalisti al 30esimo meeting di Cl ha ribadito la necessità che tutti i 27 Paesi dell'Unione europea si facciano proporzionalmente carico di risolvere il problema dell'immigrazione. Un problema europeo - "Dobbiamo considerare l'immigrazione come un problema europeo: ma la Ue - ha affermato il ministro - ha fatto numerose affermazioni e malgrado gli impegni assunti non ha ancora risposto alla domanda su cosa succede quando un gruppo di immigrati arriva alle porte d'Europa. Per l'Italia - ha proseguito - questi rifugiati debbono trovare alloggio e sostentamento in tutti i Paesi europei secondo criteri di distribuzione proporzionale. Non si può pensare che debbano essere accolti dai soli paesi dove sbarcano, ed è qui che è mancata la risposta europea nel dire che tutti i 27 Paesi debbono farsi carico del problema in misura proporzionale. Quando questa risposta sarà data - ha detto ancora - potremo dire che l'Europa ha dimostrato la sua solidarietà". L'Italia è il paese più impegnato nei salvataggi - Frattini ha poi voluto sottolineare il dovere di salvare la vita umana in ogni modo, ma ha anche fatto presente che tale dovere è cosa diversa dal problema di una politica dell'immigrazione: "Il governo ha la convinzione profonda che la vita umana valga più di ogni altra cosa: quando è in pericolo bisogna fare di tutto per salvarla. Il salvataggio è un principio al quale non possiamo derogare e non si può neanche discutere. L'Italia, nell'Unione europea, è stato il Paese più impegnato per salvare vite umane in mare. La Marina e la Polizia, nell'ultimo anno, hanno salvato qualche migliaio di persone: ma la politica dell'immigrazione non è il salvataggio delle vite umane, che deve essere considerato un dovere. La politica è più complessa e riguarda la regolazione dei flussi migratori soprattutto dall'Africa sud-sahariana". In questo ambito Frattini ha sottolineato come "l'alternativa alla emigrazione per disperazione" sia garantire ai Paesi d'origine sviluppo e crescita, altrimenti "i disperati finiscono nel traffico degli esseri umani che rappresenta lo schiavismo del 21esimo secolo".   Basta polemiche, fatti concreti - Rispondendo a una domanda sulle recenti polemiche, tra leader della Lega, Umberto Bossi, e la Chiesa, Frattini ha fatto presente che i problemi come l'immigrazione "non debbono essere affrontati con le polemiche, ma con cose concrete. Creiamo le condizioni, perchè la gente disperata sia un po' meno disperata e così non venga in Italia, che è poi una porta d'Europa. Dobbiamo chiedere alla Ue che si faccia carico di pesi, oneri e responsabilita': non si puo' pensare che in Italia si faccia carico delle 10mila persone che arrivano a Lampedusa: certamente il nostro Paese non è in grado, mentre i 27 Paesi della Ue potrebbero dividere la responsabilità".  

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