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È tempo di giusti ravvedimenti.

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"Rzeczpospolita",22-23 agosto 2009, pag. 20) scoprono finalmente l'acqua calda e condannano il trattato Ribbentrop-Molotov del 23 agosto 1939 - oggi, lo scellerato e criminale battesimo del nazicomunismo compie 70 anni -, che fu la premessa della seconda Guerra mondiale e della successiva Cortina di Ferro. Purtroppo, i comunisti italiani furono anch'essi in prima linea nel lodare quel patto e, a tutt'oggi, non risultano autocritiche, per aver creato un legame di ferro non solo con Stalin, ma financo con Hitler. È inutile dirlo a D'Alema, ma qualcuno lo comunichi a Cossiga, che, forse, non sa che il Pci e il carnefice Togliatti si coprirono anche di codesta infamia. Al senatore a vita farò avere i testi del Pci e di Ercoli filonazisti, sicuro che apprezzerà il dono. Dal peggio del peggio risaliamo al meglio del meglio. Giovanni Paolo II, pontefice esemplare ed indimenticabile, fu supremo e coraggioso maestro nella correzione degli errori cattolici. Rivalutò Galilei e le ragioni della Scienza; condannò la «giustizia» del Sant'Offizio e della Controriforma; chiese scusa ai «fratelli maggiori», cioè agli israeliti; si batté il petto per le pecche del Sillabo di Pio IX (8 dicembre 1864), prendendo, fra l'altro, le distanze dalla condanna del liberalismo e della libertà di pensiero. Oggi, nonostante Benedetto XVI, pontefice colto e autore di saggi sicuramente acribici, Santa Romana Ecclesia sta paradossalmente collezionando dei passi falsi. Prima, un tal vescovo, sicuramente sortito dalla catastrofe della Pubblica Istruzione retta da ministri prodiani cattocomunisti, definì «bieco» l'Illuminismo. Ora, verso tutte le stagioni della cultura europea si può essere critici, ma nessuna persona di cultura vera oserebbe dare del «bieco», all'Umanesimo, al Rinascimento, al Barocco, all'Illuminismo e così via. L'altroieri, un'altra sciocchezza: un altro alto prelato ha confuso il grande dolore per gli eritrei dispersi in mare con la Shoah, che è tragedia premeditata non generalizzabile. Un anno fa, fui costretto, nell'aula di Monte Citorio, a riprendere il brigatismo rozzo di Di Pietro, che, dall'alto della sua consolidata ignoranza, banalizzava la Shoah, usandone sventatamente il lessico contro il governo Berlusconi. Mai avrei immaginato di dover rimproverare ad un vescovo di Santa Romana Ecclesia la medesima rozzezza culturale di un qualsiasi Antonio Di Pietro. O tempora, o mores! Ti prego, Benedetto XVI intervieni, perché la Chiesa eviti, in futuro, siffatte cadute. Giancarlo Lehner

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